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interviste
Il Napoli a gennaio tornerà a puntare su alcuni giovani
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ai microfoni di Mediaset, ha evidenziato il valore dell’unione tra tradizione e modernità, che consente a Paesi come quelli arabi di guardare al futuro. L’Italia, invece, nonostante la sua ricca storia e grandi potenzialità, soffre per cattiva gestione e mancanza di strutture adeguate. Secondo De Laurentiis, anche Napoli rischia di non essere pronta a gestire l’enorme afflusso turistico previsto nei prossimi anni. Le sue parole.
"Ryadh crocevia internazionale? Quando si sposa la tradizione con la modernità si va sempre oltre, no? E quindi, come tu ben hai visto, qui ci sono due milioni di operai che lavorano con tre turni al giorno, 24 ore su 24. Questa è una cosa che a me piacerebbe molto accadesse a Napoli, e che accadesse anche a Roma, accadesse in Italia. Mentre invece noi abbiamo ancora dei residui bellici che stanno lì, nelle nostre città, a raccontare quanto sia incapace la gestione della res pubblica. Questo è un fatto di cui il governo italiano dovrebbe un momentino rendersene conto, per un Paese così importante come l’Italia, che ha veramente tanto da raccontare e tanto da vendere… Adesso mi dicono che a Napoli, durante le festività, arriveranno un milione di stranieri. Però non abbiamo le strutture necessarie e le organizzazioni per sopperire a queste presenze, ma soprattutto per farli sentire a casa loro, per fargli vedere come gli italiani sono forti. E quindi apparivano invece come deboli agli arabi, mentre invece appaiono come protesi verso il futuro. Vedi, Dubai: una volta si parlava di Montecarlo, no? Sempre Montecarlo. Adesso, se tu non parli di Dubai, è come se tu non fossi al centro del mondo".
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