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calcionapoli1926 interviste De Laurentiis: “Il Maradona è un cesso! Ecco la mia idea di stadio. Saviano mi disse…”

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De Laurentiis: “Il Maradona è un cesso! Ecco la mia idea di stadio. Saviano mi disse…”

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Le parole del presidente del Napoli che ha sparato a zero sullo stadio
Giovanni Montuori

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato sul palco del Football Business Forum organizzato oggi in SDA Bocconi sparando a zero sullo stadio Maradona. Di seguito le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.

De Laurentiis spara a zero sullo stadio Maradona

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"Lo stadio Maradona è un cesso. Anche il PSG gioca in uno stadio non di sua proprietà. Ma pagando la stessa cifra che il Napoli paga al comune di Napoli loro hanno uno stadio che fattura 100 milioni l'anno. Noi paghiamo per avere lo stadio un giorno prima dell'evento, il giorno dell'evento, pulirlo il giorno dopo e riconsegnarlo Nel '90 al San Paolo/Maradona hanno fatto un disastro totale, hanno solo rubato soldi. E io non c'ero. Ora, io dovrei rinnovare il mio stadio mentre gioco avendo un impatto economico importante. Gli altri incassano magari 14 milioni in una serata di Champions, io in quel cesso di stadio al massimo 3 milioni. E poi mi si chiede magari di comprare giocatori per essere al passo delle altre. Voglio uno stadio anche con tanti parcheggi. Chi dice che si viene con i mezzi dice balle! La gente vuole venire allo stadio con la propria macchina, averla pulita, sicura alla fine della partita. E dobbiamo avere questo stadio dentro la città. La politica non sa nulla di calcio e ignora i lidi verso dove il calcio sta andando. Ho parlato con Saviano e mi ha detto: 'Ndrangheta, mafia e camorra vogliono appropriarsi dei club'.


Ho detto a Ceferin, ma lo avrei detto anche a infantino se fosse stato presente, che sono molto preoccupato. Ci sono giocatori da noi acquistati, che vanno a giocare per loro e ci ritornano completamente distrutti. E non ci vengono rimborsati se non con gli spiccioli. Tutto ciò va regolamentato. C’è un'assenza imprenditoriale totale nel calcio, che è in mano a presidenti nominali e direttori generali a cui voglio bene, ma che tutelano solo il loro portafoglio e i loro investimenti. Il signor Ceferin e il signor Infantino devono stare attenti a ridurre il valore dei campionati nazionali. Perché poi rimarranno solo Napoli, Roma, Inter, Milan, Juve. Che facciamo i nuovi stadi se poi gli altri non ci sono. Allora facciamo solo un campionato europeo e cambiamo le regole del gioco”.