interviste

Chiariello: “De Laurentiis? L’unico presidente capace di cambiare al momento giusto”

Chiariello: “De Laurentiis? L’unico presidente capace di cambiare al momento giusto” - immagine 1
L'editoriale del noto conduttore

Enrico Esposito

A Radio Napoli Centrale, nel corso della trasmissione Un Calcio alla Radio, Umberto Chiariello è intervenuto con il suo editoriale anche su Aurelio De Laurentiis. Il commento ha riguardato le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Napoli ai microfoni di Report.

Chiariello su De Laurentiis

de laurentiis lega
—  

"Molti stanno pensando alla spacconeria di De Laurentiis nel rispondere al telefono ai giornalisti d’assalto di Report. Non voglio entrare nel merito del modo di esprimersi del presidente del Napoli che, come al solito, non è elegantissimo, ma come ho detto a più riprese, a me delle sue modalità comunicative, oltre a potermi infastidire e neppure più di tanto, non interessa. A me interessa la sostanza, se una persona lavora bene o male e io posso testimoniare che De Laurentiis ha detto la verità: lucidamente, sin dal primo momento, ha capito che affidarsi ai fondi era svendere il calcio".

Sulle dichiarazioni di De Laurentiis

—  

"Contrariamente a quanto alcuni giornali e direttori hanno strombazzato, cos’ha detto De Laurentiis? La prima è che era uno ‘svendere’ il prodotto calcio affidarsi ai fondi.La seconda è che quell’operazione la volevano fare i ‘disperati della Lega’, quei presidenti che avevano bisogno di liquidità a tutti i costi. Noi abbiamo vissuto questa situazione col Ferlaino post Maradona, quello che entra in Tangentopoli, che si trova tutti i suoi beni terrieri pignorati, e tanto altro. L’unico asset che poteva monetizzare era il calcio Napoli. De Laurentiis questo problema non ce l’ha grazie alla sua gestione facendo argine alla pezzenteria di coloro che avevano bisogno di soldi che quando hanno visto il profumo della liquidità immediata non hanno guardato al prodotto da vendere negli anni. Ha detto, poi, una terza cosa: aveva intuito quale fosse l’arma di distruzione di massa, il giovaneAgnelli".

Su Agnelli

—  

"Lui aveva bisogno, dopo le condizioni in cui si è trovata la società dopo l’acquisto di CR7, di aumentare i ricavi e il progetto SuperLega era l’unica strada che vedeva per arrivare a tanto. L’unico che ha mostrato di avere visione non solo per le strategie del Napoli, ma anche per quelle di Lega, è De Laurentiis, l’unico che ha saputo coniugare competitività ed economicità ed ha saputo sterzare al momento opportuno senza badare alla piazza, alle critiche, senza badare ai populismi che lo volevano via da Napoli sull’autostrada che porta a Bari. Napoli è pieno di baccaloni, ma un imprenditore come Iervolino che vuole scimmiottare De Laurentiis deve tanto imparare da lui".

Su Rafa Benitez alla Salernitana

—  

"Secondo voi, Rafa Benitez viene a Salerno?Con tutto il rispetto per la meravigliosa città e squadra. Lui non voleva rimanere a Napoli più di un anno, può mai accettare Salerno? La crisi della Salernitana parte da lontano, cominciando dal presidente e glielo dico con affetto perché è con affetto che parlo della Salernitana".

Sul Napoli attuale

—  

"Oggi stiamo assistendo ad una delle squadre che hanno il maggior distacco della storia del calcio moderno italiano ed europeo, perché De Laurentiis aveva una visione l’ha portata avanti a dispetto di tutti e oggi, forse, qualcuno sta capendo che non era affatto l’uomo dello scudetto dei bilanci, ma solamente un imprenditore che stava perseguendo una linea aziendale corretta cui tutti vogliono uniformarsi. “Va via Osimhen?” “Va via Kvara?” Sì, andranno via, ma godetevi il momento, Napoli è una stazione di passaggio che prende sempre nuove risorse giovani. Smettetela con le vostre menti piccole, incapaci di ragionare da grandi imprenditori perché non è il vostro mestiere. Fate i giornalisti, fate i tifosi. Il carro è pronto, sta solo a Spalletti portarlo avanti con serenità, c’è ancora da fare un pezzo di strada decisivo. Salite tutti, scendo io e vi guardo da fuori perché la puzza di certa gente non la voglio sentire".