Il significato di questo Scudetto
—Tra tutti gli scudetti del Napoli che ho visto nella mia vita, questo sarà quello più inatteso e che può essere davvero un riconoscimento della città che sta assumendo sempre di più il ruolo di capitale del Sud Italia. Qualunque sarà la posizione del Napoli alla fine del campionato, sarà comunque meritata. Lo dicono i numeri. Il Napoli è stato in 22 giornate contro 9 in testa alla classifica, è stato campione d’Inverno e ha avuto un andamento in crescita. Dopo di che, è arrivato il mese di gennaio e ci sono state delle problematiche. Abbiamo avuto una serie di infortuni e abbiamo perso il nostro giocatore migliore. Nonostante il Napoli avesse una rosa risicatissima e le difficoltà che ha dovuto affrontare, è arrivato all’ultima giornata primo in classifica con un punto di vantaggio sull’Inter. Se c’è una squadra che merita questo scudetto, quella è il Napoli.
Sulla narrazione dell'Inter "che ha perso lo Scudetto"
—La narrazione secondo cui l’Inter avrebbe perso lo scudetto non la accetto. L’Inter è una squadra fortissima, che si è attrezzata per questo cammino e che si è impegnata su due fronti cercando di andare fino in fondo in entrambi. I nerazzurri sono stati in testa alla classifica per nove giornate e hanno perso la coppa Italia in un derby. Spiegatemi dove l’Inter avrebbe perso il campionato. La squadra di Simone Inzaghi ha avuto le sue occasioni, così come le hanno avute Napoli e Atalanta. Ora bisogna vedere chi la saprà cogliere poiché alla fine vince chi ha più punti e i punti non te li regala nessuno.
Antonio Conte come personaggio letterario
—Se dovessi trovare un autore per questo campionato, quello è Stephen King. Tra i miei personaggi Antonio Conte somiglia al Commissario Ricciardi poiché lui è ossessionato dalla vittoria e non la accetta quando non ci riesce. A livello internazionale somiglia molto a Tom Cruise di Mission Impossible poiché lui fa qualsiasi cosa, pure la più assurda, pur di arrivare alla meta. I giocatori sono profondamente imperfetti come i Bastardi di Pizzofalcone ma il totale e il valore complessivo della squadra è superiore alla somma dei singoli. Il calcio è uno sport di squadra. La grandezza di Diego consisteva nel fatto che lui riusciva a moltiplicare il valore dei compagni di squadra Meglio divertirsi soffrendo o soffrendo divertendosi? Io sono d’accordo con Conte, se uno non vuole soffrire, il calcio non fa per lui. Pensare di vincere senza soffrire è impossibile, è una follia».
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