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interviste

Graziani: “De Bruyne campione indiscutibile. Il mio parere sull’operazione Musah”

Luca Buonincontri
Le dichiarazioni dell'ex calciatore sul belga e sul possibile innesto del centrocampista del Milan

Ciccio Graziani, ex calciatore, è intervenuto a Radio Marte, nel corso di Marte Sport Live, toccando diversi temi. Dalla strepitosa operazione di mercato portata a termine oggi dal Napoli, ovvero quella per Kevin De Bruyne, passando per Musah ed Anguissa, fino ad arrivare alla Nazionale Italiana. Di seguito uno stralcio del suo intervento.

Su Kevin De Bruyne

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“De Bruyne campione indiscutibile, speriamo non sia frenato dal tatticismo italiano. Se qualcuno mette in discussione un giocatore come De Bruyne deve fare una visita medica accurata. Però il calcio inglese è un po’ diverso da quello italiano, dove, a differenza di quello britannico, si chiede anche la quantità oltre che la qualità. C’è molta tattica da noi, pensiamo innanzitutto a non prenderle. De Bruyne nel City giocava in una squadra di palleggio, se nel Napoli gli si chiederà anche di tornare a coprire e di fare la fase difensiva forse lo penalizzeremmo. L’eccessiva tattica nostrana potrebbe frenare calciatori molto evoluti tecnicamente come lui. E’ solo una mia preoccupazione. De Bruyne al Napoli innalza la qualità tecnica della squadra: c’è tanta attesa e curiosità intorno a lui. Kevin può dare un valore aggiunto agli azzurri soprattutto sul versante europeo. Conte vorrà fare bene anche in Champions dopo aver trionfato nei campionati nazionali".

Su Yunus Musah

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"Il Napoli se prende Musah acquista un buon calciatore, ma se fosse lui il sostituto di Anguissa la squadra si indebolirebbe: il camerunense è uno dei migliori centrocampisti d’Europa".

Sulla Nazionale Italiana

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"A proposito della Nazionale Italiana, invece, vorrei sottolineare che, al di là di chi sarà il Ct, la qualità dei calciatori italiani è limitata. La brutta figura che abbiamo fatto contro la Norvegia è la stessa che abbiamo fatto agli ultimi Europei, uscendo, con una lezione, contro la Svizzera. Chiunque prenderà il posto di Spalletti dovrà essere consapevole che il materiale è quello che è, non è quello del Mondiale 2006 o di poco prima. I fuoriclasse non ne abbiamo, a causa anche del dato che il 75% dei calciatori impiegati in serie A è di nazionalità straniera. Gattuso può riportare ordine e senso di appartenenza ma dovrà fare il selezionatore. L’errore sarebbe ancora quello di considerare l’Italia come un club di serie A. In Nazionale l’allenatore è direttore tecnico, lavora poco o nulla con la squadra, deve scegliere i migliori calciatori e metterli bene in campo, sperando che con la loro qualità si possano vincere le partite. Non dipende tutto dal Ct, qualsiasi allenatore può sbatterci il muso, basti pensare che Raspadori e Frattesi, titolari con l’Italia, non lo sono nei loro club”.