L’anno scorso dopo la partita con l’Udinese ho esultato piangendo: idealmente vincere lo scudetto ha significato rivivere la festa con mio nonno e mio padre quando avevo nove anni. I caroselli in strada, quella gioia che da troppo tempo non sentivo e il Napoli riesce a far vivere legando anche certi ricordi.
So che gli MVP sono stati tanti in questa squadra, ma scelgo il capitano Di Lorenzo perché è un esempio importante anche come messaggio ai più giovani. Un ragazzo che viene dalla provincia che non godeva di grandi rispetto ma col lavoro, determinazione e sacrificio, che a volte sono più del talento, ha dato una dimostrazione incredibile non solo d’appartenenza alla squadra ma di crescita impressionante. Ho sofferto molto quando l’ho visto triste aldilà che non riusciva a esprimersi più a grandi livelli, per me è una persona eccezionale”.
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