Quanto potrà pesare sul morale della squadra il pareggio subito negli ultimi minuti della sfida contro il Villarreal?
“Deve pesare! Più che altro perché deve essere un monito. Non si può continuare a dover rincorrere, e in questo caso senza più tempo per reagire. È vero che la Juventus ci ha abituati a ribaltare le partite o a rimetterle in piedi anche quando si complica la situazione, ma ciò che è accaduto in Spagna deve servire da lezione, e soprattutto non deve ripetersi. Non riuscire a gestire determinati momenti, come gli ultimi minuti di una partita così importante, è grave. Il Villarreal non ha segnato per caso: da un quarto d’ora era un assedio totale. Questo episodio deve insegnare qualcosa, perché rappresenta un problema che la Juventus si porta dietro da più di una stagione. I numeri, fino alla settima giornata, sono favorevoli a Thiago Motta — con una sola rete subita, contro le undici della Juventus di Tudor —: resta evidente che ci sono tanti aspetti da migliorare. Questi dati devono far riflettere non solo l’ambiente, ma soprattutto l’allenatore.”
Restando su queste riflessioni, aumentano i rimpianti della società bianconera per non essere riuscita a riportare Antonio Conte a Torino la scorsa estate?
“Eh sì, direi proprio di sì. Non è un mistero che, nonostante si sia cercato in qualche modo di minimizzare la cosa per non far sembrare Tudor una scelta di ripiego, il primo grande obiettivo della Juventus in estate fosse proprio Antonio Conte. Il rinnovo di Tudor è arrivato, certo, ma è evidente che la società avrebbe voluto riportare Conte già a giugno. Il rimpianto c’è, e ci sarà, anche perché forse questa era un’operazione da fare due anni fa, non quest’anno. Ormai, però, la strada è tracciata e non resta che vedere dove porterà.”
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