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MILAN, ITALY - JANUARY 23: Italo Cucci and Fabio Capello attend the Gran Gala del calcio Aic 2011 awards ceremony at Teatro dal Verme on January 23, 2012 in Milan, Italy. (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)
A Stile TV nel corso della trasmissione “Salite sulla giostra” di Raffaele Auriemma è intervenuto Italo Cucci, giornalista
“Nel momento di mezza crisi del Napoli, psicologia più che altro, Conte anziché mandare in ritiro la squadra, si è mandato in ritiro lui e l’ha risolta così. Conte è un professionista, sarà pure juventino, ma ha allenato anche l’Inter e a Napoli sta lavorando bene e invece vengono fuori attriti e tristezze che Napoli non merita. Ho visto una bella partita, poteva finire anche in pareggio,ma si è visto un salto di qualità nel momento decisivo e questo significa che questo è un Napoli di qualità. Molti non ricordano la serie C o quando abbiamo messo il naso in Europa e con pochi errori il Napoli è arrivato ad essere una potenza. Nelle 7 sorelle il Napoli non c’era, oggi invece ha una posizione di prestigio e questo significa che si può lavorare bene anche senza vendere agli americani. Quelli che si lamentano cosa vogliono un Napoli americano? L’unica cosa seria in Italia è il Como che ha un signore ricchissimo che fa vivere una squadra italiana nel migliore dei modi. Ho avuto anche qualche momento difficile con De Laurentiis, superato e abbiamo un buon rapporto, il miglior rapporto è che non ci sentiamo mai quindi siamo a posto. Aurelio De Oro ho scritto, perchè ha vinto 2 scudetti senza Maradona. Sono convinto che lui sappia cosa fa, siamo noi che a volte non capiamo cosa vuole, ma cosa possiamo chiedergli ancora? Questo Napoli corre un solo rischio: pretendere di vincere lo scudetto tutti gli anni quindi che l’ambizione superi le possibilità. Il Napoli c’è ed è bello vedere il Napoli. Non credo al turnover, me la prendevo con Sarri che voleva vincere lo scudetto e quindi faceva turnover in coppa Uefa e così facendo ha perso la coppa Uefa e lo scudetto. Le sostituzioni servono dopo un’ora di partita, quando il match era ormai indirizzato. I più bravi devono esserci sempre in squadra, ma questo è solo il mio parere”.
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