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Cremonese, Zerbin: “L’esperienza al Napoli? È stato un sogno. Sullo scudetto…”

Angelo Salzano
Le parole dell'esterno ex azzurri avversario dei partenopei nella prossima gara di campionato

Alessio Zerbin, giocatore del Napoli attualmente in prestito alla Cremonese, prossimo avversario degli azzurri in Serie A, ha parlato in un’intervista a Michelangelo Ienco su YouTube.

Cremonese, le parole di Zerbin

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"In Serie C ho imparato cosa vuol dire fare il calciatore. Ci ho sempre creduto, ma ho capito che potevo fare davvero questo lavoro al Frosinone, lì ho avuto lo slancio: è arrivata la Nazionale con mister Mancini e la possibilità di andare al Napoli, che è il sogno dei sogni".

Lo scudetto vinto al Napoli nel 2023: "Emozionante. È stato bello anche per la mia famiglia. Un bel ricordo, al di là di tutto. Vincere lo scudetto a Napoli dopo 33 anni e vivere quello che abbiamo vissuto al mio primo anno in Serie A... Anche se non sono stato tra i protagonisti, ho avuto la possibilità di stare in mezzo a quel gruppo di campioni e starci veramente bene. Ci siamo divertiti e lo si vedeva anche in campo. La mia famiglia meritava di essere lì con me visti tutti i sacrifici che hanno fatto, è stata una gioia immensa per loro che hanno sempre creduto in me".

I traguardi raggiunti col Napoli: "Lo scudetto, la Nazionale e il gol in Supercoppa rappresentano i traguardi raggiunti fino ad ora. Era un sogno, da qui in poi di strada ce n'è ancora molta da fare. La cosa più difficile è mantenerlo questo sogno, non solo sfiorarlo. La doppietta con la Fiorentina in Supercoppa? Lì per lì non capisci, non realizzi e non te la godi neanche tanto. Se sei un calciatore, giochi per quello, devi fare quello e quando lo fai è una soddisfazione ma non ti puoi fermare lì".


L'esperienza nello spogliatoio del Napoli: "Al Napoli ho avuto tanti amici, quando sono andato via c'è stato un po' di dispiacere. In primis Raspadori, ma anche Meret, poi Gaetano e Zanoli con cui ho giocato anche in Primavera. Soprattutto Raspadori lo sento quasi tutti i giorni, era quasi un fratello. Avevo un bel rapporto un po' con tutti, loro sono quelli che mi hanno coccolato un po' di più. Quando ero a Napoli cercavo sempre di studiare i miei compagni, ricordo quando mi allenavo con Callejon, cercavo sempre di capirne i movimenti".