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Corbo: “Tre fattori per qualificarsi in Champions, faccio un invito a Osimhen”

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L'editorialista di Repubblica ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Antonio Corbo, editorialista di Repubblica, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte, soffermandosi sul momento del Napoli.

“Credo che occorrono tre fattori per qualificarsi in Champions: innanzitutto convincere e coinvolgere la squadra in questo progetto, creare un’atmosfera di solidarietà, entusiasmo e unione per dire che si può fare, che è un obiettivo possibile. E’ un po’ quello che ha fatto Spalletti lo scorso anno nella vittoria dello scudetto. Bisogna poi scegliere un unico modulo. Infine ritrovare in campo, nel ruolo di superstar e trascinatore, Osimhen. Come aggiunta spero che De Laurentiis scelga per i prossimi mesi il silenzio. Faccio poi un invito a Victor affinché voglia bene al Napoli, ma siccome il tempo dell'amore dura un giorno, deve voler bene soprattutto a se stesso. Osimhen è ad un punto critico della sua carriera e deve voler bene prima ad Osimhen: se si rispetta e decide di voler diventare un grande giocatore internazionale, ora ha l'opportunità di dimostrare quanto sia capace di trascinare la squadra. Il numero 9 azzurro deve convincersi di essere una stare e di voler crescere sempre più, giocando al massimo delle sue potenzialità. Mazzarri abbia schierato Zielinski a Milano dopo le parole di De Laurentiis è stata una grande prova di coraggio e di indipendenza, ma anche una prova di fiducia in Zielinski, sebbene la reazione del polacco sia stata deludente in termini di prestazione: ha fatto una partita da 5-. Mazzarri è sembrato risentito, in conferenza stampa? Ha ragione: non è così che i veri uomini devono saper approfittare delle opportunità importanti. Piotr ha perso una grandissima occasione per dimostrare un grande professionista. Zielinski ha fatto della discontinuità il suo stile di gioco, ed è un peccato, perché ha i piedi per essere il più forte d'Europa: è come quegli avvocati che vincono la causa con tre parole, ma Piotr tiene per sé queste doti e gioca solo dodici partite ad alto livello, in una stagione, e le altre se le guarda".


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