Rimanere con due dello stesso ruolo, il vecchio e il nuovo, è come consegnarsi ai predoni del mercato. Quello che rischia di accadere, con il Paris Saint German a guida araba, una volta noto per le sue casse bucate, ma con il Napoli stranamente astioso, fino a far pensare che certe ripicche e dicerie per la vendita di Lavezzi non siano state ancora smaltite. Altra prova di inattesa disponibilità di fronte alle richieste di Conte, arrivato al Napoli con Lukaku primo nome della lista. Accadde lo stesso con Ancelotti, ostinato sull’ingaggio di James Rodriguez nazionale colombiano, ma De Laurentiis allora seppe resistere alle pressioni del tecnico che sarebbe diventato il primo al mondo. Questa volta ha davvero inseguito l’anziano attaccante Lukaku, autorizzando l'acquisto di un giocatore che per età non promette plusvalenze. Clamoroso strappo alle sue regole.
Conte l’ha apprezzato, modificando anche le sue strategie. Venerdì ha preferito tacere sul mercato. Evidente il motivo. Sarebbe stato come attribuirsi per Lukaku un successo personale sulle ritrosie del presidente. Anche Conte attenua le sue asperità. Sul modello Spalletti parla dei coinvolgenti rapporti con il pubblico di Napoli e con un gruppo di giocatori. Ha smesso di accusarli. Per gli uni e per gli altri non andrà, l’ha ben chiarito. Conte passa per l’allenatore degli strappi. Il venerdì della svolta lascia profonde tracce sul bilancio del Napoli, riducendone il margine operativo. Per fortuna il Napoli ha saputo accumulare attivo in un campionato da tre miliardi di debiti. Solamente per questo motivo può non vendere Osimhen con urgenza. E De Laurentiis ha così telecomandato la trattativa con il Chelsea nell’impeto di un orgoglio ferito. Come dire: ora dimostro io che sono capace di spendere ed investire. Non si è fermato. Punta anche al forte centrocampista scozzese di Manchester United, il 27enne Scott McTominay. Sa bene che, in questa fase, Conte va rassicurato ed il pubblico placato, è sotto i riflettori. I 22mila abbonati sono una grossa responsabilità per il presidente. Non inferiore a quella di Conte. Senza i proventi della Champions League, con una serie di svendite e prestiti ed un monte ingaggi che sta diventando più alto, solamente per condividere il piano del nuovo allenatore. Ecco perché De Laurentiis spera che, da stasera, al Maradona, contro il Bologna, Conte possa solo vincere".
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