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interviste

Corbo: “Perdere Giuntoli è stato più grave che perdere Spalletti. Ecco il perché”

Corbo sul Napoli
L'analisi dell'editorialista sulle scelte di comunicazione prese in casa Napoli
Alex Iozzi

Antonio Corbo, giornalista per il quotidiano La Repubblica, è intervenuto sulle frequenze di Radio Marte per commentare le ultime spiacevoli vicende venutesi a creare nell'ambiente Napoli.

"Giuntoli faceva ragionare il presidente", le parole di Corbo a Radio Marte

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Di seguito quanto dichiarato:

“È importante recuperare un rapporto di civiltà professionale con Zielinski, ma se il Napoli ha giocatori nuovi che danno più garanzie all’allenatore, è giusto giochino loro. A decidere deve essere sempre e solo Mazzarri, che se ne assume la responsabilità. Il Napoli deve guardare agli interessi patrimoniali: il polacco è un giocatore che esce dai quadri anche per colpa sua, perché non si sono messi d’accordo sulla cifra del rinnovo e la società ha il dovere di guardare al futuro. Mazzarri deve trovare un punto d’equilibrio tra l’interesse del Napoli di collaudare le giovani speranze che hanno bisogno di maturare esperienza e l’interesse della partita che deve essere disputata con la necessità di vincerla.


Il problema del Napoli è il modo di condurre le trattative, che sono estenuanti e alla fine i giocatori si sentono delusi, stanchi, non gratificati, soprattutto quando si viene dalla vittoria di uno scudetto. Il Napoli con la perdita di Zielinski a parametro zero non ha fatto un buon affare. Perdere Giuntoli è stato più grave che perdere Spalletti, perché l’ex ds interveniva facendo ragionare il presidente quando prendeva posizioni estreme. Ora questa figura mitigatrice degli umori presidenziali manca, come manca la figura di mediazione tra società e calciatori.

Sul team del centro sportivo, il Napoli dovrebbe programmare finanziariamente tale questione, ma risente della gestione di un produttore cinematografico, che ha una sua cultura d’impresa e De Laurentiis ha sempre preferito una gestione societaria snella, che non ha previsto il posizionamento di sedi fisse. In questo momento il patron credo soffra perché non ha un centro sportivo di proprietà: se vuole vendere il Napoli, vende solo i cartellini dei giocatori di proprietà, perché non ha creato strutture. Credo dovrebbe iniziare a pensare alle strutture immobiliari di cui dotare il club, perché la loro assenza penalizza la società stessa quando si troverà a vendere”.

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