Il problema del Napoli è il modo di condurre le trattative, che sono estenuanti e alla fine i giocatori si sentono delusi, stanchi, non gratificati, soprattutto quando si viene dalla vittoria di uno scudetto. Il Napoli con la perdita di Zielinski a parametro zero non ha fatto un buon affare. Perdere Giuntoli è stato più grave che perdere Spalletti, perché l’ex ds interveniva facendo ragionare il presidente quando prendeva posizioni estreme. Ora questa figura mitigatrice degli umori presidenziali manca, come manca la figura di mediazione tra società e calciatori.
Sul team del centro sportivo, il Napoli dovrebbe programmare finanziariamente tale questione, ma risente della gestione di un produttore cinematografico, che ha una sua cultura d’impresa e De Laurentiis ha sempre preferito una gestione societaria snella, che non ha previsto il posizionamento di sedi fisse. In questo momento il patron credo soffra perché non ha un centro sportivo di proprietà: se vuole vendere il Napoli, vende solo i cartellini dei giocatori di proprietà, perché non ha creato strutture. Credo dovrebbe iniziare a pensare alle strutture immobiliari di cui dotare il club, perché la loro assenza penalizza la società stessa quando si troverà a vendere”.
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