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interviste
Antonio Corbo, editoralista di Repubblica, è intervenuto nel corso di Forza Napoli Sempre, condotta da Gianluca Gifuni, in onda su Radio Marte.
“Spalletti ha lasciato una squadra che era quasi perfetta. Garcia ha detto a noi giornalisti di voler puntare sul suo calcio perché non conosco il passato. Un'affermazione coraggiosa alla quale devono seguire i risultati. Sabato sera ho visto un buon primo tempo del Napoli che però è crollato nel secondo tempo sul piano nervoso, fisico, sul piano della personalità e soprattutto sul piano tattico, tanto da cedere le ripartenze alla Lazio che non fanno parte, tra l'altro, del gioco di Sarri. Alcuni giocatori del Napoli sono spariti dal gioco come Lobotka, per esempio. Se queste innovazioni cancellano delle realtà il risultato mi sembra deludente. È chiaro che va dato tempo a Garcia ma si è perso molto tempo anche perché da 6 mesi sapevamo che Kim sarebbe andato via ma il sostituto ancora non si è visto. Quest'anno temo che siano mancati il saper fare calcio, capire di calcio. Perché quando Spalletti venne a Napoli disse di aver studiato la squadra per sei mesi. Se l'allenatore attuale dice di non conoscere il passato allora mi deve dare dei risultati adeguati. Se dopo tre partite il Napoli non è a punteggio pieno non deve allarmare ma deve un poco preoccupare. Secondo me si è perso un po' di tempo e non sono stati dati i giocatori a Garcia. Perché l'erede di Kim non è arrivato, Natan è ancora in panchina. Mi viene qualche dubbio se al posto di Giuntoli si sono messe le persone giuste. Micheli? Ma Micheli faceva lo scouting mentre cosa diversa è diventare un personaggio chiave del mercato. Il futuro di Osimhen? Credo che un ragazzo di 24 anni che si trova a discutere un contratto per mesi dovrebbe essere trattato con l'affetto di un padre e la comprensione di uomo. Altrimenti il calciatore si confonde e cede sul piano nervoso. Quindi trattare il suo futuro per tanti mesi lo ha logorato. Secondo me anche Kvara è un pochino frastornato, non è come lo scorso anno. Io consiglierei a De Laurentiis di prendere la squadra in mano da presidente e da padre di famiglia”.
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