Lei ricopre un ruolo molto delicato, quello di direttore sportivo, ma è anche un grande esperto di scouting. Secondo lei, il Milan, che sembra aver scelto Tare dopo un lungo casting, ha trovato la persona giusta?
“Sì, Tare l’ha già dimostrato alla Lazio. È un competente, uno che lavora con criterio. Lotito ha un’impostazione simile a quella di De Laurentiis: molta attenzione ai bilanci e alla sostenibilità. Questo evita tante situazioni economiche complicate. Pensi che João Félix, in sei mesi, è costato nove milioni per un rendimento molto al di sotto delle aspettative. Oppure l’acquisto di Walker, 35 anni, quando in rosa hai già due terzini, tra cui uno giovane e importante come Terracciano. Il Milan oggi sembra voler tornare a una logica più simile a quella dell’era Maldini-Massara, che avevano riportato il club in attivo, vincendo anche uno scudetto. Tare può essere la persona giusta perché sa scegliere i giocatori e allo stesso tempo gestisce il lato economico, che oggi è fondamentale soprattutto per i club italiani.”
Sul futuro di Antonio Conte...
“Qualche dubbio ce l’ho. Se io fossi Conte, mi chiederei: più di così cosa posso fare in questa piazza? Perché dopo questo scudetto, l’unico passo in avanti possibile è vincere la Champions. È un ragionamento complesso. Il Napoli è forse l’unico club in Italia, o uno dei pochissimi, che può permettersi di acquistare giocatori costosi. Ma poi sappiamo anche quali sono i limiti imposti dalla società sul monte ingaggi, anche se ci sarà un adeguamento. Credo che Conte debba valutare se davvero ci sarà un investimento importante: per essere veramente competitivo in Europa, questa squadra ha bisogno di 8-9 giocatori. Questo è il punto interrogativo. Però, come si dice, morto un Conte se ne fa un altro: la forza del Napoli è sempre stata il presidente, che raramente ha sbagliato negli ultimi vent’anni. Dobbiamo essere fiduciosi. I meriti di questo titolo vanno all’allenatore, ma il Napoli ha dimostrato in passato di poter andare avanti anche senza figure centrali.Mi auguro con tutto il cuore che Conte possa restare. Al di là dell’aspetto estetico – perché magari non sarà la squadra più spettacolare da vedere – è una squadra che grazie alla mentalità di quest’uomo, alla 37ª giornata, è lì a giocarsi lo scudetto. Domani Napoli-Cagliari sarà anche l’occasione per vedere all’esordio Vinciguerra, che ieri ha giocato col Cagliari primavera ed è napoletano. Potrebbe essere lui il protagonista dell’episodio finale".
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