Diego Armando Maradona? Sono scaramantico anche io. Per il 60% sono napoletano. Ho rispetto del secondo e del terzo scudetto, ma il primo scudetto è speciale. Ricordo la partita contro il Tolosa. C'erano Letizia e Claudia vanno a Lourdes prendono due bottiglie di acqua santa. Ci regalarono queste due bottigliette prima della partita e le portammo con noi allo Stadio. Alla fine uscimmo ai rigori e sbagliammo proprio io e Diego. Le bottigliette le buttammo nello spogliatoi perché non si deve mischiare il sacro con il profano. La sera prima, all'andata vincemmo 1-0, Bianchi dice proviamo i calci di rigore. Io gli dissi: non li provo, li segno.
La mia vita privata? Il mio sogno più bello è essere bisnonno. Ho giocato solo 4 anni e sono andato via anche in malo modo. Quella sera tante sciocchezze si sono dette. Lottavamo contro Bianchi. Il comunicato: firmiamo tutti quel comunicato. La società convoca alcuni giocatori di notte. Quattro hanno rinnegato quella firma, ci hanno tradito. La mia vita è di quelli che si espongono. Ho perso il campionato ed ero titolare della Nazionale da 6 anni e persi gli Europei. Persi gli Europei del 1988, andai ad Avellino in serie B. L'anno dopo andai a giocare con gli amatori e mi pagava il Napoli. Diego è l'uomo migliore che abbia mai conosciuto. Maradona anche fuori dal campo tutto gli era concesso. Io ero l'unico che gli davo le regole. Il nostro amore è nato fuori dal campo, con lui gli ho detto sempre tutto.
Fuori dal campo siamo Salvatore e Diego. Diego era generoso, perbene. Diego per mio figlio ha fatto tante cose, mio figlio Gianluca fa 18 anni Diego mi chiama e dice: vengo alla sua festa di compleanno perché voleva essere qui. Per mia figlia venne dall'Uruguay quando partorì. La gente ne ha approfittato di lui. Cambiava agente ogni due/tre mesi. Persona migliore non ne ho incontrato. Siamo andati più profondi. Con Diego ho litigato. Nel 2005 si opera a Cartagena mi chiama Claudia per farlo venire da me. Per Diego il 2005, 2006, 2007 sono stati glia anni più felici della sua vita. Giocavamo la sera. Lo ho amato come persona.
Sull'amore di Napoli? A Napoli mi riconoscete qualcosa che non ho fatto. Qui è orgoglio. Senza Diego quello scudetto non lo avremmo mai vinto. Diego non giocava per se stesso, aveva tecnica, carisma e personalità. Maradona non si è mai lamentato di un passaggio sbagliato. Eravamo un gruppo bellissimo, ci prendevamo in giro. Nessuno aveva niente. Quei valori te le porti dietro. Sono nato così, con un ginocchio così. Gesto dell'ombrello? Lo rifarei, perché è stato istintivo. In una partita dove noi in 9 recuperammo con il gol di Francini. Quello che è pensato deve essere condannato. Non quello che è istintivo".
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