Le dichiarazioni del direttore generale sul periodo di flessione che stanno attraversando gli azzurri
Pierpaolo Marino, ex direttore generale, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso de "Il bello del calcio" soffermandosi sulle recenti prestazioni del Napoli, sugli eventi che secondo lui hanno determinato il calo e sui prossimi appuntamenti che attendono la compagine di Antonio Conte. Di seguito un estratto delle parole dell'ex, tra le altre, anche del club partenopeo.
Sulle possibili cause dell'involuzione
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“Bisogna fare delle analisi su quelle che possono essere le cause di questa ‘involuzione’ del Napoli. Prima considerazione: ho letto che il Napoli calerebbe di prestazioni nei secondi tempi, ma questo non è vero. Se si analizzano i dati fisici della squadra, risulta che i rendimenti tra i due tempi sono simili e che nella ripresa il Napoli ha ottenuto qualcosa in più. A Venezia la partita valeva un 20% di Scudetto, sarei rimasto sorpreso se avessi visto la squadra azzurra subire quattro occasioni da rete in 10′. È chiaro poi che, quando vai sui campi di formazioni che si devono salvare nelle ultime giornate, l’avversario cerca di non farti giocare e la partita si complica. Se non sblocchi la gara, l’avversario si rinvigorisce e magari può anche arrivare la beffa in contropiede".
Sulle defezioni che hanno colpito la rosa azzurra
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"Bisogna analizzare cosa è successo dalla partita con l’Udinese in avanti: fino a quel momento la squadra di Conte aveva il passo giusto e, pur senza segnare tanto, faceva i gol necessari a vincere le partite. Il primo dato che mi viene alla mente, pensando al mercato, è che Neres aveva tolto il posto a Kvara, il Napoli ha iniziato a vincere una lunga serie di gare e mandava in gol diversi giocatori con facilità. Sul mercato di gennaio non è arrivato né il sostituto di Neres né del georgiano, poi il brasiliano si è infortunato ed è arrivato Okafor, che era fuori condizione e sarà pronto solo il prossimo anno".
Su cosa ha inciso in negativo
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"Non si può dire che il mercato di gennaio non abbia inciso in negativo, Okafor non era un elemento pronto a sostituire Kvara in panchina. Servivano elementi pronti, come un Thauvin dell’Udinese. Inoltre, si è perso troppo tempo su obiettivi non raggiungibili. Un’altra analisi riguarda le sostituzioni ritardate di Conte: il Napoli deve utilizzare i cinque cambi come fanno tutti, a partire dal 10′ della ripresa. Altrimenti si arriva a fine gara con l’avversario che ha mezza squadra fresca per metà e tu che hai tutti i calciatori stanchi. Conte deve sfruttare le sostituzioni come un’opportunità, non come mossa della disperazione. Contro squadre chiuse servono giocatori che saltano l’uomo, creano superiorità numerica e facciano gol e assist. Sarei curioso di vedere i dati relativi a quando c’era Neres a disposizione".