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L'estasi per il trionfo in trasferta sotto i riflettori dello Zini e non solo: l'intervista completa a Dazn di Conte post Cremonese-Napoli.
Antonio Conte, allenatore del Napoli, si è concesso per una breve intervista ai microfoni di Dazn nel post-partita della sfida odierna con la Cremonese, valsa la 17ª giornata del campionato 2025/26 di Serie A e che ha visto la compagine partenopea trionfare con il risultato di 0-2.
"Oggi festeggiamo con una vittoria un anno bellissimo in cui abbiamo vinto uno Scudetto straordinario e inaspettato, senza dimenticare la Supercoppa dove abbiamo dovuto battere Inter, Milan e Bologna. È stato un anno solare molto bello e ricco di emozioni. Quando vinci a Napoli, si festeggia in maniera diversa rispetto ad altre parti. In classifica siamo lì. Ho già detto ai ragazzi che bisogna rimanere in quelle zone. Stiamo affrontando diverse problematiche molto serie, ma lo stiamo facendo da uomini coraggiosi. Si può perdere o vincere, ma i ragazzi vogliono onorare lo Scudetto della passata stagione e rendere orgogliosi i tifosi.
Hojlund? È un calciatore, in primis, giovanissimo perché ha 22 anni. Può crescere ancora tanto, ma già ora è molto collegato con la squadra: sta diventando dominante! Voi sapete benissimo che nel mio calcio gli attaccanti ricoprono un ruolo importante: lui lo svolge a livelli altissimi e ha ampi margini di crescita. Annibale se non sbaglio diceva: 'Se non c'è la strada, bisogna costruirsela'; e noi lo stiamo facendo. Anche oggi non erano presenti calciatori come Meret, De Bruyne, Lukaku, Anguissa Gilmour... L'unico augurio che possa fare è che tornino il prima possibile, ma bisogna avere pazienza.
Perché ho detto che il Napoli non è pronto per comandare? Per tanti motivi: siamo all'inizio di un percorso e a livello di struttura non siamo pronti. Ribadisco che, a oggi, le tre grandi del Nord per struttura, seconde squadre e monte ingaggi, sono più avanti rispetto a noi. Quando una squadra come il Napoli vince, fa qualcosa di straordinario: vale più delle vittorie di Inter, Milan e Juventus. Con la voglia si cercare di colmare questo gap, ma parliamo di realtà indubbiamente diverse".
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