Francesco Montervino, ex capitano azzurro, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Marte, nel corso di Marte Sport Live, toccando diversi temi. Da Napoli-Cagliari, al motivo del malcontento di Antonio Conte, fino ad arrivare ad un aneddoto legato alla sua esprienza da giocatore e risalente al 2007. Di seguito uno stralcio del suo intervento.


interviste
Montervino: “Sicuramente Conte voleva una cosa. Ecco cosa penso su Napoli-Cagliari”
Su Napoli-Cagliari
—"In queste partite, come quella che il Napoli giocherà venerdì contro il Cagliari, a fare la differenza è l'atteggiamento, lo sguardo, i battiti che si sentono a distanza di pochi metri. Sono partite che si decidono già nel tunnel prima del fischio di inizio. E ovviamente non parlo di cose strane ma solo di far capire all'avversario che di lì non si passa. Il Napoli si gioca lo scudetto, il Cagliari invece niente e a questi livelli in questi match sono le motivazioni a fare la differenza. È vero che il Napoli non ha mostrato sempre grande cattiveria o malizia che che servono in queste partite, ma vi assicuro che vedremo contro il Cagliari atteggiamenti da parte di calciatori che non ci saremmo mai aspettati. Non sarà una partita normale, ci sarà uno stadio infuocato e tutti sanno che non si può sbagliare questo match".
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Su Antonio Conte
—"Conte avrebbe voluto sicuramente un organico più ricco e da gennaio ha dovuto far fronte a mille difficoltà: per questo se dovesse arrivare lo scudetto davvero si tratterebbe di un traguardo prodigioso. Il tecnico è consapevole dell'importanza degli ultimi 90 minuti, da di dover portare a casa un traguardo storico".
Un momento particolare della sua carriera da calciatore
—"Ho vissuto da calciatore momenti analoghi: nel giugno del 2007 noi ci giocavamo tutto negli ultimi 90 minuti per tornare in serie A col Napoli, nello scontro diretto col Genoa in trasferta, avendo proprio un punto in più dell'avversario e con il Piacenza che minacciava sorpassi in classifica. La notte prima non si è dormito, ma questo non conta niente perché vengono fuori forze che non pensi di avere. Da ex calciatore mi mancano proprio questi momenti di vigilia. C'è grande emozione e la partita viene giocata in anticipo sei o sette volte nella propria mente prima di andarla a disputare realmente".
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