Se dovesse restare Antonio Conte sulla panchina, quali sarebbero i ruoli da migliorare?
“In queste cose preferisco non entrare. Conte è un allenatore di primo livello, sa benissimo dove intervenire per migliorare la squadra. C’è anche un direttore sportivo, Giovanni Manna, che è un amico ed anche molto bravo. Sono loro che devono fare le valutazioni, anche in base agli aspetti finanziari. Non sarei corretto a suggerire nulla: sono persone esperte e competenti, non c'è bisogno che intervenga io”.
Se l’Inter non dovesse perdere punti contro Bologna e Roma, il Napoli potrebbe ancora sperare nello scudetto?
“Dal principio ho sempre detto che l’Inter è la favorita numero uno per vincere lo scudetto. Ha un organico importante, una rosa di alto livello. Ha giocatori, soprattutto in difesa, che fanno la differenza. Per me è la squadra migliore della Serie A e credo che alla fine vincerà. Mi auguro anche che possa fare strada in Champions League: sarebbe un successo per tutto il calcio italiano”.
Cosa non ha funzionato nel progetto con Thiago Motta alla Juventus?
“Thiago Motta è un allenatore giovane che ha fatto bene, non solo a Bologna ma anche allo Spezia. Ha idee e qualità, ma il problema è che alla Juve c’è una parola d’ordine: vincere. Erano anni che non vincevano, e invece di costruire un progetto con lui – come sembrava all’inizio – hanno cambiato rotta. È una persona con grande personalità, a volte difficile da gestire, ma secondo me meritava più tempo. Mi ricorda un po’ il caso di Gasperini all’Atalanta: anche lui partì male, ma la famiglia Percassi gli diede fiducia e oggi vediamo i risultati. Ecco, quando si parla di progetto, bisogna davvero crederci”.
Conte resterà al Napoli? È sempre molto criptico quando parla del suo futuro…
“Non lo so. Conte è abituato a vincere, è nel suo DNA. Trovo insolito il fatto che sia apparso sereno dopo il mercato di gennaio, che a mio parere ha impoverito un po’ la squadra. Lui è stato bravo a mantenere un profilo basso, ma farà le sue valutazioni. È un allenatore che molte squadre vorrebbero, soprattutto chi ha un progetto vincente. Al termine della stagione valuterà, anche a causa del club che ha impoverito la rosa a sua disposizione a stagione in corso”.
Neres è stato all’altezza nel sostituire Kvaratskhelia?
“È difficile fare paragoni quando si parla di un giocatore che è stato determinante come Kvaratskhelia. Con Spalletti è stato il protagonista del campionato, e anche con Conte nella prima parte ha fatto bene. Neres ha avuto dei momenti positivi, ma il paragone è complicato. Kvaratskhelia ha un valore importante, lo ha dimostrato anche in Champions. Il confronto, onestamente, non regge”.
CalcioNapoli1926.it è stato selezionato da Google, se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie seguici anche su Google News
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202511/605385af4ceba3460233c0e1262234fb.jpg)