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Conte a cuore aperto: “Vittoria è la mia forza, ma ho perso tanti momenti con lei”

Francesco Giovinazzo
Antonio Conte si racconta in modo inedito: il mestiere dell’allenatore, la fatica della distanza, il legame con la figlia Vittoria e il nuovo inizio con il Napoli

Non solo calcio. Antonio Conte si confessa sulle pagine di 7, il settimanale del Corriere, con un racconto che spiazza: la solitudine del mestiere, il dolore per la distanza dalla figlia Vittoria e un confronto sincero con De Laurentiis. L’uomo oltre il tecnico, in un’anteprima intensa. Domani l'intervista integrale, intanto c'è un'anticipazione svelata dal Corriere Della Sera.

Conte: "La mia rinuncia più grande? Stare lontano dalla mia famiglia"

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«La rinuncia più grande è stata non vedere tutte le fasi di crescita di mia figlia Vittoria», svela commosso mentre la ragazza, 17 anni, lo guarda compiaciuta e ammirata sotto gli occhi del fotografo Maki Galimberti, dove tra un ciak e l'altro per realizzare la copertina fra i due c'è uno scambio di sguardi insistente e complice. Il suo papà è molto ambizioso: da calciatore della Juventus - dove ha vinto tutto - alla carriera di allenatore, è stato in giro per il mondo senza farsi travolgere dall'inevitabile sconforto della solitudine. «Ma sono rassegnato ad esser solo - ammette - un allenatore deve esserlo, ha un suo staff, si confronta, ascolta ma alla fine ogni decisione viene presa da me, nel bene e nel male».

La mission del «coltello nel calzino». I rapporti con i club, quello chiaro e schietto con De Laurentiis, con il quale ha avuto bisogno di un chiarimento prima di ripartire per la seconda stagione consecutiva. Il lavoro, la vita privata, padre e figlia insieme per un pomeriggio sotto i riflettori di 7, fra trucco, parrucco e backstage. Da cui emerge la versione autentica dell'uomo-allenatore che così non si era ancora mai raccontato