Antonio Conte si racconta in modo inedito: il mestiere dell’allenatore, la fatica della distanza, il legame con la figlia Vittoria e il nuovo inizio con il Napoli
Non solo calcio. Antonio Conte si confessa sulle pagine di 7, il settimanale del Corriere, con un racconto che spiazza: la solitudine del mestiere, il dolore per la distanza dalla figlia Vittoria e un confronto sincero con De Laurentiis. L’uomo oltre il tecnico, in un’anteprima intensa. Domani l'intervista integrale, intanto c'è un'anticipazione svelata dal Corriere Della Sera.
Conte: "La mia rinuncia più grande? Stare lontano dalla mia famiglia"
—
«La rinuncia più grande è stata non vedere tutte le fasi di crescita di mia figlia Vittoria», svela commosso mentre la ragazza, 17 anni, lo guarda compiaciuta e ammirata sotto gli occhi del fotografo Maki Galimberti, dove tra un ciak e l'altro per realizzare la copertina fra i due c'è uno scambio di sguardi insistente e complice. Il suo papà è molto ambizioso: da calciatore della Juventus - dove ha vinto tutto - alla carriera di allenatore, è stato in giro per il mondo senza farsi travolgere dall'inevitabile sconforto della solitudine. «Ma sono rassegnato ad esser solo - ammette - un allenatore deve esserlo, ha un suo staff, si confronta, ascolta ma alla fine ogni decisione viene presa da me, nel bene e nel male».