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calcionapoli1926 interviste Pastorello: “Meret è il più riservato. Ecco come Conte convinse il Chelsea”

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Pastorello: “Meret è il più riservato. Ecco come Conte convinse il Chelsea”

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Le parole del potente agente
Sara Ghezzi

Federico Pastorello, uno dei più potenti agenti del calcio, ha rilasciato una lunga intervista a Fanpage in cui ha raccontato alcuni aneddoti e i suo percorso. Tra gli argomenti anche il passaggio di Antonio Conte al Chelsea in cui lui è stato uno degli intermediari. A seguire un estratto della sua intervista.

Pastorello: "Meret è il più riservato. Ecco come Conte convinse il Chelsea"

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Hai parlato di WhatsApp: come sono le chat tra un procuratore e un suo calciatore ?

"Ovviamente parlo tantissimo con tutti. C'è chi è più riservato, ad esempio Alex Meret. Lukaku invece è una persona a cui piace parlare, quindi spesso facciamo anche delle telefonate. Ho Stefan De Vrij che chiama sempre in video, perché gli piace avere questo contatto. Però se dovessi scegliere una chat più significativa forse sceglierei quella con Skorupski. Abbiamo un gruppo in cui c'è anche la moglie, molto coinvolta nelle sue scelte, nel quale parliamo di tutto".


Hai svolto anche intermediazioni importanti, ad esempio per Conte al Chelsea. Come nasce questo tipo di situazione?

"Dal fatto che ho dei rapporti privilegiati con i "decision maker", le persone che prendono le decisioni all'interno dei club. Ho avuto almeno un giocatore in tutti i grandi club del mondo e a volte agenti, magari più giovani, ci propongono i loro giocatori per provare ad ad aprire un ventaglio di opzioni più grande. Nel caso specifico il Chelsea era orientato sull'Italia. Mi fecero un paio di nomi e dissi loro: "Se dovete prendere un allenatore italiano, prendete lui perché per me è il più bravo". Mi vennero dietro e organizzammo un appuntamento. Diedi qualche piccolo suggerimento su come prepararlo e, da un incontro che doveva durare un paio d'ore, restammo nove ore a casa Abramovich".

Suggerimenti al Chelsea o a Conte?

"A Conte. Due anni prima organizzai un appuntamento per mister Spalletti col Chelsea e vidi cosa poteva piacere. Antonio preparò un video con tutti i suoi lavori e gli dissi: "Lo devi mostrare". Abramovich era appassionatissimo di calcio, di tattica. E il mister in questo era straordinario. Fu incredibile vedere le immagini di come, con formazioni diverse tra Juve e Nazionale, le sue giocate memorizzate portavano al tiro giocatori diversi, in momenti diversi, dalla stessa mattonella".