Conte si racconta: "Al Tottenham mi volevano ancora, ma io dovevo riflettere"
—"Tottenham senza la mia famiglia? E' stato sicuramente un anno difficile, io arrivai lì a novembre che erano noni in classifica. Il primo anno finiamo in Champions superando l'Arsenal, c'era grande rivalità e arrivare in Champions fu come vincere la Premier League per loro! A fine gara, l'ultima col Norwich, si festeggio l'entrata in Champions League nello spogliatoio. Chiamo il mio staff e dico: 'Non ci abituiamo a questo tipo di festeggiamento, noi non festeggiamo un'entrata in Champions, siamo abituati a festeggiare i titoli. Quindi non ci facciamo trasportare, dico. L'anno dopo, parlo coi calciatori e volevano che restassi. Ma io avevo firmato per un anno e mezzo perché volevo vedere che situazione avrei trovato. In quell'anno capita un po' di tutto, muore Gian Piero Ventrone, ci lascia in pochissimi giorni per leucemia che in quindici giorni lo porta via. Una mazzata tremenda, molto a livello affettivo e psicologico, c'era un grande legame con lui e non è stato facile. In quel periodo va via Gianluca Vialli, col quale mi ero visto il mese prima a ristorante con mia moglie, avevamo mangiato e Gianluca l'avevo visto molto sereno. Stava anche bene. Però in quella cena avevo capito che c'era qualcosa che non andava, mi diede la sensazione che voleva godersi ogni momento. Dopo un mese è mancato Gianluca. Anche là, la vicenda di Sinisa in quel periodo, sono state delle figure molto vicine che mi han portato comunque a pensare, a ripensare su alcune priorità. Avevo la famiglia che era in Italia, mia moglie ha sempre fatto sforzi per starmi più vicino possibile. Ma ho iniziato a chiedermi: quanto ne vale la pena, sacrificare gli amici e la famiglia, quando poi a volte da un giorno all'altro ti ritrovi ad affrontare tragedie e lutti del genere. Questo mi ha mandato in crisi, mi ha fatto cambiare delle priorità. Poi ebbi il problema che mi operai d'urgenza, per esportare la cistifellea perché rischiavo di andare in pancreatite"
"Dopo quel periodo della morte di Ventrone, c'è stato un altro Antonio? Quel periodo lì, quell'anno, mi ha portato a fare grandi riflessioni sulle priorità da dare. La passione che ho per il calcio mi porta a superare sempre tutte le difficoltà, noi comunque dobbiamo sapere cosa siamo disposti a sacrificare"
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