La rosa dell’Inter è rimasta identica - il mercato ha aggiunto poco - e i 15 punti in meno sono almeno parzialmente spiegati dalla corsa in Champions: un anno fa i nerazzurri uscirono malamente agli ottavi, adesso stanno per vivere la semifinale col Barcellona. Il Napoli invece è una squadra molto cambiata, tornata da un intermezzo da incubo e priva dei giocatori, Osimhen, Kvaratskhelia e Kim, che con Spalletti agirono da fuoriclasse. I 9 punti di ritardo rispetto al 2023 fotografano questa differenza di valori".
Come finirà...
—"A prescindere dall’esito del duello la bontà delle stagioni di Inter e Napoli è indubbia. Siamo tra quelli che non aspettano il risultato finale per elogiare l’ambizione di Inzaghi e il suo modo di perseguirla. L’irrequietezza è un elemento fondante del talento di Conte, che per restare pretende un mercato all’altezza. Dovrà partire da un attaccante forte, perché 52 gol sono troppo pochi: è stato fatto qualche ragionamento su Vlahovic, scelta-scommessa non banale. La cessione di Osimhen unita a quella già chiusa di Kvara porterà a De Laurentiis i fondi necessari per provare a trattenere il tecnico, mentre gli incassi dell’Inter permetteranno dopo anni un mercato espansivo. Serve un creativo in aggiunta alle punte o dietro di loro. Arda Guler sarebbe un bel nome".
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