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interviste
ROME, ITALY - JANUARY 28: Juan Jesus of Napoli during the Serie A TIM match between SS Lazio and SSC Napoli - Serie A TIM at Stadio Olimpico on January 28, 2024 in Rome, Italy. (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)
A Radio Crc è intervenuta Monica Colomba, giornalista, soffermandosi sulla sentenza del caso Acerbi-Juan Jesus.
“La sentenza tiene conto esclusivamente di ciò che è successo in campo, senza prendere in esame tutta l’ondata emotiva di ciò che è avvenuto nei giorni seguenti tra dichiarazioni, retromarce, social, prese di posizioni, spifferi. Non ci sono immagini che riprendono il momento dell’insulto, non c’è traccia nel referto dell’arbitro e col senno di poi, Juan Jesus è stato così accomodante durante la partita, da risultare poi tardiva la sua reazione. Non possiamo immaginare che Juan Jesus si sia inventato tutto, ma è stata presa una decisione in punta di diritto e libera dai condizionamenti sentimentali.
Non è un caso che ieri l’Inter non abbia fatto comunicati e abbia scelto la via del silenzio. Non era stata un’allucinazione collettiva quando abbiamo scritto che rischiava la carriera, forse i primi a nutrire dei dubbi erano proprio i suoi dirigenti. Juan Jesus non può impugnare la sentenza perché non è parte in causa. La causa era tra la procura federale ed Acerbi, è come se un giocatore vittima di una gomitata si lamentasse perché chi ha compiuto il fallo ha preso 2 giornate e ne avrebbe meritate 4”.
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