Piuttosto che attribuire la colpa a un problema di motivazione, non potrebbe esserci un deficit di preparazione atletica che porta i giocatori a calare fisicamente nei secondi tempi?
“È possibile, certo. Ma se così fosse, torniamo sempre al discorso Thiago Motta, perché i preparatori li ha portati lui. In ogni caso, qualcosa non funziona. Sentiamo spesso dichiarazioni di fiducia e ottimismo, ma a furia di ascoltare questi discorsi rischiamo di non arrivare nemmeno tra le prime quattro o cinque squadre che accederanno alla Champions League l’anno prossimo. In Champions, la Juventus ha spesso dato prestazioni migliori rispetto al campionato, ma bisogna vincere le partite decisive. Dopodomani, per esempio, affronteremo il Benfica, che è una squadra temibile. Sarà una gara fondamentale.”
Se potessimo tornare indietro, secondo lei la Juventus punterebbe ancora su Thiago Motta?
“Vista la situazione attuale, credo che ci penserebbero due volte. Thiago Motta è una persona capace, ha dimostrato di far giocare bene squadre di mezza classifica, ma alla Juventus sta fallendo. La Juventus non può permettersi di inseguire il cosiddetto 'bel gioco' senza concretezza. A mio avviso, bisogna segnare, vincere e basta. Inoltre, Motta è stato fortemente voluto da Giuntoli, dirigente di spessore, quindi mi auguro che la sua scelta gli darà ragione. Certo, non è Marotta, ma lui, che è il più grande dirigente italiano, lo abbiamo perso per colpa di Andrea Agnelli, che, poi, ha fatto ricadere un miliardo di debiti sugli investitori, tra cui ci sono anche io.”
Ha menzionato il mercato e i nuovi acquisti. Come giudica il confronto tra Koopmeiners, desiderato anche dal Napoli, e Scott McTominay, che invece è arrivato al Napoli?
“Non seguo così assiduamente il Napoli da poter giudicare i singoli, ma so che Conte ha rivitalizzato una squadra depressa. La differenza tra primo e secondo tempo nella partite contro la Juventus è evidente, ed è sintomatica di una gestione che funziona alla grande.”
Se si potesse tornare indietro, sarebbe stato meglio, per la Juve, puntare nuovamente su Conte?
“Il passato è ormai scritto, ma penso che il ritorno di Conte alla Juventus sarebbe stato complicato per motivi legati all’atmosfera e ai rapporti interni. Detto ciò, guardando i risultati attuali, con il senno di poi, direi che sarebbe stato meglio riprenderlo. Conte ha dimostrato di saper rivitalizzare squadre e riportare giocatori al loro livello ottimale. Antonio è un grande professionista, talmente tanto che riesce ad esultare in faccia alla sua stessa fede juventina. Occhio, però, perché nel post partita mi è sembrato aver tirato una frecciatina al club sul tema del calciomercato”.
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