A Napoli, per molto meno, l’#GarciaOut è impazzato dal primo momento. Oggi, tutto ciò che sta accadendo a Roma, serva al Napoli, regno dell’esagerazione. La nostra è una città in continua fibrillazione, ma siamo noi l’anello debole della catena, che avveleniamo i pozzi in cui beviamo. Non si parla di impedire la libertà di critica, altrimenti non avrei dovuto farlo, non si discute, ma ciò che contesto ferocemente è questo autolesionismo per il piacere di dire che De Laurentiis si è appannato, che ha avuto un delirio di onnipotenza. Lo scudetto gli appartiene moltissimo, ma non sono da meno Giuntoli, Spalletti e la squadra, ma di certo non si va a spaccare il capello in 4 per capire chi ha più meriti. Ha sbagliato qualcosa? Certo. Prendere il sostituto di Kim in ritardo è uno di questi. Le critiche ci possono stare. Aspettare è l’unica cosa fare, un primo periodo di assestamento è naturale dopo il cambio di allenatore. Il Napoli visto con l’Udinese è una grande squadra, la classifica si è accorciata e la squadra migliore del campionato, per espressione di gioco, dopo il Napoli è la Lazio. Garcia ha mostrato intelligenza, umiltà per fare retromarcia, progresso e Lecce sarà un ulteriore crocevia. Vincendo e convincendo, tutti dovranno fare i conti col Napoli di Garcia, cominciando da Ancelotti. Tutti. E tutti coloro che l'hanno offeso, condannato devono fare la stessa cosa di sempre: i ratti che tornano nelle saittelle".
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