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interviste
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: "Quante possibilità ha Antonio Conte di essere l’allenatore del Napoli? Quante possibilità ha Vincenzo Italiano di essere l’allenatore del Napoli? Quante possibilità ci sono per altri allenatori, di allenare a Napoli? Per tutti gli altri, volendo tirare il bussolotto, non c’è più del 10% di possibilità. 20% Conte, 70% Italiano, queste mi sembrano le percentuali più attendibili. Su Possanzini voglio aprire una parentesi: l’emblema della negligenza, inettitudine, decadenza del Napoli catastrofico che fu negli anni ’90, primi anni 00. In quel decennio clamorosamente traballante arrivammo a lottare alla salvezza per la Serie C, il sogno era Possanzini, uno da 10 gol a stagione in Serie B. Un nome che mi riporta a tempi inenarrabili, ma che è giusto ricordare, per tutti coloro che criticano l’attuale dirigenza del Napoli con tutto lo strascico polemico che si portano dietro e non vedono l’ora di poter vomitare addosso al presidente. Mi sono abituato bene, forse, perché ho visto Varricchio, Berrettoni, poi Pià, Calaiò, Zalayeta, Lavezzi, Denis, Quagliarella, Cavani, Higuain, Milik, Mertens, Osimhen.
Possanzini… voi che non avete vissuto quegli anni bui, prima di dire tutte le vostre giaculatorie, pensateci cosa ci ha dato in 20 anni questa presidente, che un anno fa abbiamo vinto uno scudetto straordinario. Oggi la favola è finita perché la stagione è stata condotta nel peggior modo possibile. Oggi, il teorema è ricordatevi di Possanzini prima di lanciare i vostri strali, usate un metro di giudizio che sia consono a chi ha il senno e la ragione, attendere please, wait. Se l’allenatore viene preso ad aprile e il direttore sportivo è stato già bloccato a marzo, registro solo una grande inversione di tendenza sulla passata stagione, non ho altro da aggiungere. Se alla fine mi troverò con Manna e Conte o Italiano, mi dichiarerò soddisfatto nonostante non sposo appieno la causa Vincenzo Italiano, ma per cui ho una discreta stima. Anche oggi saluto dicendo: egregio Aurelio, ma il centro sportivo? La goccia va sulla roccia e la scava, ma voi sapete che goccia a goccia – diceva Esopo – si fa il mare? In che mare nuotiamo Aurelio?".
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