A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: "Fumata grigia tra Mario Giuffredi, Giovanni Manna e Antonio Conte. È stata un’immediata occasione di critiche feroci nei confronti di Manna e forse anche di Conte. Paolo De Paola ha subito detto che Conte non ci doveva andare, non doveva entrare nel merito delle cose. Criscitiello ha affrontato Manna in maniera frontale, dicendo che non è da Napoli. Ovviamente, questa mattina arrivano commenti che riprendono questo andazzo, perché purtroppo o per fortuna, chi di noi ha un microfono e la possibilità di farsi sentire, è in qualche modo un opinion maker. Sono in totale disaccordo. Manna non è un ingenuo, il fatto che sia giovane non dichiara direttamente la sua inesperienza, ha alle spalle anni di lavoro con la Juventus, ha lavorato sulla Next Gen, è stato a Lugano, parla molte lingue, non credo che la sua sia stata un’ingenuità. De Laurentiis ha dato un diktat: sono tutti cedibili. Quando Manna è andato a colloquio con i calciatori, gli ha chiesto conto di queste parole e gli hanno detto che avrebbero valutato le offerte.
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Chiariello: “Qualcuno vuole minare la serenità, ma con Conte vi dovete rassegnare”
Per Di Lorenzo è stata una botta, più di tutti. Quest’anno, oltre che al calciatore, ha dovuto fare il dirigente cercando di tenere in piedi uno spogliatoio fratturato, senza dirigente, con Meluso candidato al premio mister nascondino dell’anno. È stata la più grave sciocchezza in assoluto. Di Lorenzo ha dovuto battagliare con i compagni. Il capitano si aspettava che il Napoli gli fosse riconoscente. A questo punto, ha detto di voler essere lui ad andare via. La sirena iniziale era l’Inter, poi la Juventus e l’Atletico Madrid. La frase più grave la dice Giuffredi: ‘I contratti valgono quello che valgono’. E no. Questi sono mal di pancia che passano, a meno che non c’è la volontà di andare in un altro club e prendere più soldi e se così fosse, sarebbe un traditore. Credo, tuttavia, al fatto che lui si senta realmente offeso. In tutto ciò, Manna c’entra ben poco e non può essere attaccato per questa situazione, facendogli ricadere addosso colpe non sue: è un modo di fare giornalismo che trovo aberrante. Non si può stroncare una persona che appena arrivata a lavorare, viene marchiata col bollo ‘non è da Napoli’. Qualcuno vuole minare la serenità dell’ambiente Napoli, quest’anno, facite palla corta, perché c’è Antonio Conte e queste cose se le fa scivolare addosso, vi dovete rassegnare. Siamo tornati".
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