L’Atalanta ha come super fedelissimo il capitano De Roon, poi Carnesecchi, Ederson, Ruggieri e Djimsiti. Nell’Inter Sommer, Bastoni, Dimarco, Thuram e Mkhitaryan. La Fiorentina ha Comuzzo, Ranieri, Dodò, Kean e Gosens. Nella Lazio Provedel, Gila, Guendouzi, Zaccagni e Castellanos. Cinque giocatori sono quelli di cui gli allenatori fanno di meno a meno.
C’è un’unica eccezione in questo lotto di testa, che non partecipa alle coppe europee, è il Napoli. Il Napoli ha otto uomini oltre i mille minuti ed altri tre sono sotto solo per infortuni, come Lobotka, o chi è arrivato dopo, come McTominay e Lukaku. Il Napoli ha 11/11 dai mille minuti a salire: niente turnover. Pensate che gli uomini di panchina, tolto Gilmour e Caprile, sono scomparsi. Inoltre Raspadori, Simeone e Neres hanno meno di 300 minuti. Il Napoli quindi è totalmente diverso dalle altre.
È possibile che a gennaio determinati profili troveranno diversa destinazione. La situazione è complicata, perché la rosa ha pochi slot a disposizione e il Napoli non ha da investire altre risorse a livello economico. Nella finestra invernale di mercato il Napoli farà poche cose, ma buone.
Conte ha deciso di fare una squadra ed un’altra squadra, lasciando fuori gran parte degli uomini di riserve. Se li troverà utili quando serviranno? Il poco minutaggio può essere colmato dalla sua mentalità di trascinatore? È un rischio o meno? Io non ho risposte e non ho critiche: pongo solo l’interrogativo.
Il Napoli, sia per scelta che per costituzione, oltre che per necessità, ha scelto di andare in controtendenza rispetto agli altri. Vedremo se questa scelta si rivelerà ponderata, giusta e vincente o un rischio troppo grosso che potrebbe non pagare alla lunga. Questo è l’interrogativo che voglio solo porre".
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