Sul modulo
—Io non so se Conte farà giocare Raspadori, Simeone, Ngonge oppure Mazzocchi come esterno alto al posto di Neres. Si ipotizza di tutto vista la mancanza improvvisa del fantasista brasiliano. C’è anche la soluzione della coppia d'attacco che prevede un 3-5-2 che può essere composta da Lukaku-Politano o Lukaku-Simeone o più probabilmente Lukaku-Raspadori. Io confido molto in Raspadori che è una fiche importante, preso per sostituire per caratteristiche Mertens ed è costato caro alle casse degli azzurri qualche anno fa. Il giocatore italiano è stato l'unico impattante nelle ultime partite con il gol al Venezia tra quelli impiegati dalla panchina. Non mi importa come pensa di tamponare la falla Conte ma con chiunque scenderà in campo sono sicuro che Conte se la giocherà per vincere. Lui non è un tattico sparagnino. Ranieri a Roma ha giocato per lo 0-0 e il piano gara gli è riuscito. Conte non gioca mai per non perdere, lui gioca per vincere e spesso gli riesce mentre altre volte no. Il Napoli ha vinto 17 partite su 24. Se l'Inter ci dovesse sorpassare però, chapeau, ma non è finita. Mai come adesso, considerando la moria della fascia sinistra e le polemiche sul mancato mercato, l’importante è non perdere.
Sullo scudetto
—È una corsa a tappe, ed è lunga. Ribadisco: mi auguro che l'Inter non vinca a Torino e sono fiducioso che non accada. Ed a noi non interessa il gran premio della montagna, ma la maglia rosa al traguardo, anche se Conte parla di Conference League in maniera paradossale. Vorrei con tutte le mie forze che il Napoli vincesse a Roma ma per un pareggio ci metterei la firma volentieri». In questo momento dobbiamo essere freddi e razionali. E’ lunga, molto lunga…"
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