C’è stato finalmente l’ingresso di Natan e non c’è da scandalizzarsi dell’elasticità mentale di Garcia di schierare un 5-4-1 per difendere una vittoria capitale. Ci sono momenti della partita in cui bisogno di sporcarsi le vesti. Non mi aspetto meraviglie da questo Napoli, chiaramente involuto e con problemi seri, ma mi aspetto che la vittoria restituisca fiducia alla squadra che possa continuare a vincere. Passare a Bologna – con una squadra complicatissima – è decisivo. Io difendo Garcia perché voglio che faccia bene, che resti 3 anni, non lo considero uno sciocco, ha un curriculum che viene disprezzato ingiustamente, è un allenatore solido. Non è Spalletti e nessuno lo sarà, perché fa parte di quella genia di allenatori che in Europa scarseggiano. Garcia deve avere il rapporto della squadra e della società.
Anguissa è irriconoscibile, Olivera è in difficoltà, la coppia di difesa stendiamo un velo pietoso, Kvara non è Kvara, c’è mezza squadra che non è in vena e va recuperata fisicamente, tatticamente, tecnicamente. Il Napoli è lungo, quando si difende ha problemi sulle preventive, ma la vittoria può essere un balsamo incredibile. Non è la panacea di tutti i mali, non sono i tre punti che guariscono il mal di gioco, ma danno la possibilità all’ambiente di lavorare più sereni e vincere a Bologna. Se dovesse passare a Bologna e battere l’Udinese, tutti i topi tornano nelle saittelle, quelli che puzzano d’odio e che aspettano che il Napoli vada male per sputare veleno".
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