L’allenatore bravo qual è? A mio giudizio, quello capace di trovare un compromesso, perché la vita è fatta di compromessi. Ogni allenatore ha le sue idee di gioco, ma l’allenatore bravo è quello che contamina le proprie idee ed il materiale umano di cui dispone. Ieri abbiamo visto l’anticalcio, 50’ di nulla, col Verona che aveva capito che non c’era più bisogno di aspettare il Napoli, hanno buttato in campo la qualunque, fatto 3-4 contropiedi e un paio di fuorigioco ci hanno salvato la vita. Cosa succede poi? Che passi al 4-2-3-1 e hai 3 frecce nel tuo arco: Ngonge, Kvara e Lindstrom. Questa è la prova provata che la partita Mazzarri l’ha vinta ogni volta che è passato al 4-2-3-1, ma si va a Milano e vedrete che faremo la difesa a 5 e ripeteremo la partita con la Lazio sperando di andare a tirare in porta. Non esiste, ci vuole coraggio. Gli uomini per offendere e far male agli avversari, ci sono. Mazzarri studia, accendi la TV, le più grandi squadre di Europa gioca col 4-2-3-1 e sono equilibratissime, non mi puoi dire che il Napoli così è squilibrato. Mazzarri senza qualità non vai da nessuna parte, non fare Don Abbondio, vedi di tirare fuori il coraggio. A me questa storia che cambiamo sistema di gioco ogni partita in base all’avversario, lo trovo terribile, significa non avere un’identità: si gioca per fare gol, non per non prenderli. La strada è una sola: 4-2-3-1".
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