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interviste

Chiariello duro: “Protestiamo, domenica il Napoli deve essere subissato di fischi!”

umberto chiariello
L'attacco del noto giornalista ai calciatori
Giovanni Montuori

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio, Umberto Chiariello è intervenuto con il suo editoriale ed ha attaccato duramente i calciatori:

"A me non piace essere travisato. Sono obbligato, da questa tribuna quotidiana, a puntualizzare le cose. Che nessuno si permetta che io abbia incitato la violenza verso i calciatori, perché questo è un concetto che non mi appartiene proprio. Ho sempre lottato e aborrito ogni forma di violenza nel calcio. Ne sono stato vittima in gioventù, in ambienti camorristici, ne ho viste di tutti i colori. So bene di cosa si tratta. Nessuno si permetta di dire o di scrivere e travisare perché lo denuncio. Siamo in democrazia. In Spagna c’è un’usanza: sventolare i fazzoletti bianchi in segno di dissenso. Ricordo che Capello vinse lo scudetto col Real Madrid, eppure al pubblico non piaceva come faceva giocare la squadra. Oltre che vincere, vogliono anche divertirsi, un pubblico esigente. Una forma di protesta civilissima, come i fischi, i cori – se non offensivi -, gli striscioni. I calciatori del Napoli hanno fatto una partita immorale per mancato impegno, senza metterci anima, testa, sangue, cattiveria agonistica che nel calcio non può mancare. Hanno giocato con apatia inaccettabile ed è stato giusto che gli ultras abbiano chiamato a rapporto i giocatori e, sotto la Curva, ci sono andati quelli che hanno più a cuore la maglia. Di Lorenzo, per il primo anno dopo anni di grandissimo rendimento, abbiamo visto il fratello scemo: l’ho detto io. Ma cosa significava? Un modo colorito per dire di aver visto un giocatore irriconoscibile per le sue qualità. Di Lorenzo è un ragazzo per bene, serio, lo stimo da sempre e quando qualcuno l’ha attaccato, l’ho sempre difeso. Di Lorenzo, quest’anno, è uno degli autori del crollo del Napoli, ha giocato malissimo, senza avvisaglie. Sarà stato il peso delle responsabilità da capitano, lo shock emotivo della stagione, sarà che gli è stata attribuita qualche responsabilità superiore alle sue forze, perché non deve fare lui il direttore sportivo.


Dove sta il direttore sportivo? Perché sotto gli spalti non c’era anche lui? Perché non c’era qualche dirigente del Napoli? Anche loro si dovevano prendere dei fischi, forse. Oggi ho letto un’intervista di Giuffredi, ha detto che gli ultras con Di Lorenzo si sono comportati benissimo, hanno richiamato la squadra ad un impegno superiore, senza insulti o offese. Sono andato oltre, ho ricordato l’ammutinamento quando De Laurentiis il giovedì li mandò al Maradona a porte aperte a farli fischiare. Ho proposto la stessa cosa. Farli fischiare per svegliarli. Se cito Di Lorenzo è perché è il capitano, mette il petto avanti e lo fa perché è uomo, ma nessuno deve toccare i calciatori, è ovvio. Tuttavia, sostengo fortemente il diritto alla contestazione, perché stanno disonorando la maglia del Napoli. Nessuno sta sviando le responsabilità del presidente che le ha sbagliate tutte e le sta pagando tutte con la svalutazione della rosa, la perdita delle coppe e se non si sveglia e fa le cose come si deve, il rischio che si continui con questa deriva è concreto. Prima di dire che è un uomo finito e non c’è speranza, diamogli una chance. Ha fatto 19 anni di grande calcio, giudichiamo sulla base di 20 anni e vediamo se saprà riprendersi o meno. Avete detto che il progetto stadio è una butade, ma lui non si è arreso, forse lo farà di fronte all’evidenza e farà solo il centro sportivo e sarà tanta buona. Ha preso un direttore sportivo che ha voglia di fare, deve prendere un dirigente autorevole e non lasciare la squadra alla deriva, nonché scegliere finalmente l’allenatore giusto. Non mi venite a dire che sono ragazzini viziati, che non ci sono leader, sono campioni d’Italia e hanno un dovere verso chi li ha amati così profondamente, hanno buttato punti incredibili. Sono un identitario, un tifoso sofferente, ma la maglia è la mia anima e io l’ho sentita tradita. A me fa rabbia e spero sia la stessa che Di Lorenzo sappia trasmettere ai suoi compagni per fargli capire che stanno tradendo una fede. Che nessuno tocchi gli eroi dello scudetto che, però, in questa stagione stanno veramente andando oltre tutti gli errori societari, tecnici che abbiamo visto. La contestazione è una forma civile di dissenso che io rivendico, che sia civile, domenica voglio che la squadra sia subissata di fischi e loro in campo si devono guadagnare il nostro amore e i nostri applausi: devono essere loro a trascinare noi, non il contrario, abbiamo già dato. Pretendo che i nostri eroi, super pagati, ci diano un finale di campionato degno della maglia che indossano".

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