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Chiariello: “Anguissa l’anno scorso sembrava Bakayoko, quest’anno Gullit redivivo”

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Su Radio CRC è intervenuto Umberto Chiariello con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno. Di seguito le parole di Umberto Chiariello.

Chiariello su Anguissa

—  

"Ve lo dico chiaro e tondo io odio il mercato calcistico, ma quello di gennaio non lo sopporto proprio. Quest'anno più che mai. Da un mese sto esternando una preoccupazione razionale e doverosa sull’impatto che il mercato può avere sul gruppo-squadra ma sembra sempre che io debba difendere qualcuno. Io difendo solo il Napoli. Dall’ambiente soprattutto.


Juan Jesus l'anno scorso ha fatto disastri così come la squadra in generale. Lui è stato in ottima compagnia di giocatori di alto livello, persino Di Lorenzo ha giocato un’annata orribile così come Rrahmani. Anguissa è stato l’emblema della stagione dell’anno scorso, giocava di tacco e non rincorreva l’avversario, nonostante ciò era intoccabile e nessuno lo metteva in panchina. L’anno scorso il signor Anguissa si era trasformato nelle sembianze redivive di Bakayoko.

Quest’anno Antonio Conte ha operato un miracolo. Il Napoli è tornato ad essere squadra come quella della gestione Spalletti anche se non ha la fluidità di manovra e la bellezza negli scambi di quel Napoli che era più forte dal punto di vista tecnico. Questo Napoli è più fisico e mette più corsa nelle partite. È un Napoli diverso che gioca un bel calcio organizzato e che lascia poco agli avversari. Tutti i meccanismi funzionano alla perfezione in questa squadra.

Oggi Rrahmani gioca ad un livello strepitoso che raramente ho visto in un difensore negli anni. Juan Jesus è un altro giocatore rispetto a quello molle dell’anno scorso. Anguissa oggi è il capo del pirati e il Gullit redivivo che schiaccia la pala in rete con le sue incornate. È un giocatore totale che insieme a McTominay domina il centrocampo con Lobotka la lavatrice, pulisce tutti i palloni. Ma il miracolo di Conte è Pasquale Mazzocchi che entra a partita in corso e gioca con il sangue agli occhi a difesa della sua città o Simeone che entra in campo e fa la guerra.

Questo è il Napoli di Conte. Undici meravigliosi titolari e delle riserve che sanno perfettamente il loro ruolo e che si calano nella parte in maniera eccezionale. Si può continuare così senza rinforzi? Si e No. Sì, perché Conte sta dimostrando di poter fare a meno di Kvaratskhelia. No, il Napoli si è indebolito. Se vogliamo dirla tutta, dal punto di vista tecnico Scuffet è meno bravo di Caprile e Folorunsho è superiore a Billing. Siamo comunque 0 a 0 sul mercato, perché questi cambi incidono zero.

Sul mercato il Napoli non ha rinforzato il pacchetto difensivo, ha un problema di infortuni fino a tutto febbraio, non pensa di prendere Biraghi e sta corto sugli esterni, Rafa Marin ha minutaggio zero e vuole andar via.

Siamo ancora a quattro giorni dalla fine del mercato. Garnacho sarebbe stato un segnale di forza a tutto il campionato ma costava troppi milioni e creava qualche problema inserirlo subito, specie con fama e costo spropositato. In definitiva, mi aspetto ancora qualcosa in difesa e sugli esterni d’attacco. Se non venisse nessuno, ce ne faremmo una ragione ma saremmo ancora più corti e di sicuro con una grave perdita tecnica. Che poi possa non incidere, è un altro discorso.

Il mio mercato dei sogni sarebbe stato questo: Comuzzo, Dorgu e Casadei. Se il Napoli avesse portato a casa questi tre ragazzi, la meglio gioventù, avrebbe garantito future plusvalenze alla società e rinforzato la squadra per competere per lo scudetto. Dorgu in particolare avrebbe coperto tre ruoli, l’ideale per Conte.

I nomi che sento per l’esterno mi fanno tremare, alcuni veramente impresentabili. Mi auguro che siano le solite bufale di mercato. In questo momento Conte deve lavorare con la massima serenità. Per adesso Conte tace e lavora. Solo uno ci può salvare dalle polemiche ed è Claudio Ranieri. Se il Napoli non fa risultato a Roma si apre una polemica infinita. Se il Napoli va a Roma - con la squadra giallorossa che può calare a livello prestazionale dopo la partita di Europa League - e fa risultato contro Sir Claudio, anche l’immobilismo sul mercato verrebbe vissuto con più serenità. E diremmo: grazie Claudio! Quindi dico: testa alla Roma!".

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