Adesso, però, De Laurentiis cosa doveva fare? Smarcarsi da ulteriori errori che, per rimediare all’errore, avrebbero fatto ancora peggio. In questa logica, la scelta ci sta ed è giusta. L’uomo Mazzarri, l’allenatore Mazzarri la capacità di accendere la scintilla, di lavorare sodo, di esercitazioni fino alla nausea, di entrare nella testa dei calciatori ce l’ha. Magari, tornare in questo ambiente gli fa bene: è motivato, gasato, è la grande storia, la grande occasione da guardare con estrema simpatia e senza pregiudizi. È vero, avessimo pensato che sarebbe venuto Mazzarri ad allenare il Napoli, avremmo riso, oggi lo guardiamo con fiducia e speranza. Pronti, via, sarà un ciclo senza se e senza ma da cui non si esce: o il Napoli resta a galla, oppure si salva il salvabile. È un déjà-vu? O in questo caso sarà un talismano necessario per le sorti di questo Napoli? Sono interrogativi che potremo dipanare soltanto quando la palla correrà in quel di Bergamo e ripartirà l’avventura di Mazzarri. Non c’è da essere convinti né dell’A né della Z, non c’è nessuna controprova al momento, ma se a giugno l’avremmo presa per una scelta folle, oggi si può pensare che è una scelta condivisibile: è l’analisi dei fatti che porta a giudizi differenti".
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