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Graziano Cesari, ex arbitro, ha parlato a TMW Radio dei problemi del Var e degli arbitri:
interviste
Graziano Cesari, ex arbitro, ha parlato a TMW Radio dei problemi del Var e degli arbitri:
"All'uniformità di giudizio è utopia arrivarci. Con uniformità forse Rocchi vuol dire seguire le disposizioni che ti vengono date a inizio anno. Se il pestone è calcio di rigore, non posso pensare che un arbitro non dia il rigore. Nel regolamento non c'è scritto che c'è una differenziazione. E in quel caso devi essere uniforme nell'applicazione della regola. Se poi la regola è sbagliata, questo è un altro problema. Il pestone è sempre e comunque fallo, a prescindere dalla dinamica, lo dice questa regola".
Separazione delle carriere tra arbitri e Var?
"Ci sono già le separazioni, poi siccome non tutti prediligono fare quella carriera, lo si va a fare a fine... Bisogna specializzarci al giorno d'oggi e sono d'accordo. La lettura delle immagini non è facile, servono persone che siano veloci, che leggano bene queste situazioni e parlino bene con l'arbitro in campo. Sono d'accordo nella figura di un ex calciatore al Var, che conosce certi comportamenti. Altrimenti c'è il Var a chiamata, per cui sono favorevole. Ho visto i mondiali femminili, ma anche quello di calcio a 5, dove c'era il Var a chiamata e si spiegava la decisione a tutti. Io credo che vadano date due chiamate a tempo. E' un elemento di partecipazione anche per chi fa la partita in quel momento. Non vedo l'ora di vedere l'arbitro che va al monitor con i due capitani, che analizzano insieme il caso. Voglio vedere cosa succede. Il Var a chiamata però non può essere inserito dalla Federazione, ma serve l'intervento dell'Ifab, a meno che non venga chiesta dalla nostra Federazione all'Ifab. Proprio come il tempo effettivo".
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