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calcionapoli1926 interviste Cellino: “A Brescia bestemmia diffusa! Allegri? Provinciale. Nel 78 volevano rapirmi”

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Cellino: “A Brescia bestemmia diffusa! Allegri? Provinciale. Nel 78 volevano rapirmi”

Giovanni Montuori
L'ex presidente di Cagliari e Brescia ha rivelato diversi aneddoti

Massimo Cellino, ex presidente di Brescia e Cagliari, ha parlato a L'Unione Sarda rivelando diversi retroscena sulla sua vita:

"Brescia? Il maligno si è accanito in una città dove la bestemmia è diffusa: non l’ho mai tollerato. La mia disgrazia è stata la coda del diavolo. Nel centro sportivo del club ho costruito una cappella. Diciamo che l'ho pagata cara. Mi hanno spiegato che il maligno si accanisce con chi fa qualcosa di importante per la Chiesa. Io l'ho costruita perché avevo fatto un voto all'Immacolata, in caso di promozione in Serie A. E se vado a Brescia, la prima cosa che faccio è andare a pregare in quella cappella. Mi manca il Cagliari perché ha rappresentato la giovinezza, gli anni più belli e duri della mia vita ma solo bei ricordi. Ora non c'è più il calcio che conosciamo, per il quale siamo andati a vedere le nostre squadre agli stadi. Il sistema è scoppiato e chi gestisce la Federazione ha devastato il calcio. E chi li ostacola viene sopraffatto e distrutto. A me piace giocare nei tavoli dove non si bara.

Allegri? È ancora uno dei migliori al mondo, ma il suo limite è che è molto provinciale e non ha mai voluto imparare l'inglese e non si è mai voluto confrontare: ha una marcia in più, però ha scelto sempre la strada più facileFui costretto a trasferirmi in Australia. Tentarono di sequestrarmi in viale La Plaia, il 23 febbraio 1978, mentre rientravo a casa dall'ufficio. C'erano tre persone armate, con i mitra spianati. Scappai, spararono sulla macchina: mio padre mi mandò in Australia trasferendo tutta la famiglia fuori dalla Sardegna, dove rimase solamente lui con mia mamma e Alberto, il mio fratello più giovane. Vivevano con i carabinieri in casa".