Racconti.
"Nel 2004 avevamo avuto due problemi serissimi e drammatici: il primo la brutta eliminazione dell’Europeo, quello del biscotto, anche se la verità è che abbiamo giocato male; il secondo il Napoli che rischiava di sparire. Ai Giochi di Atene arrivò il presidente Ciampi e volle parlare con l’allora numero uno del Coni Petrucci e con me del caso Napoli: cercava spiegazioni. Non trovavamo nessuno che lo prendesse, era un dramma! Poi arrivò De Laurentiis... Confesso che da allora dopo il Milan tifo Napoli".
Torniamo a quel 2006.
"È un bene che ci sia stata un’indagine e che siano stati punite le squadre responsabili. Gli scudetti andavano tolti alla Juve perché i suoi dirigenti avevano fatto degli errori, ma quello all'Inter del 2006 non andava riassegnato. Dovevano rimanere entrambi non assegnati come nella tradizione della Federcalcio".
Quell’anno vincemmo il Mondiale.
"E qualcuno scrisse che ci eravamo riusciti malgrado l’avversità di Blatter, tanto che non ci consegnò la Coppa. Pensare che uno vinca il Mondiale avendo il presidente della Fifa contro mi sembra una cosa difficile. La verità è che la qualità dei giocatori va anche accompagnata da una politica sportiva fatta nel modo giusto e io avevo messo nella commissione arbitri dell’Uefa Pairetto e in quella Fifa Bergamo. C’è un proverbio che dice aiutati che Dio ti aiuta".
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