Parliamo ora di Osimhen. È una situazione che va avanti da quasi due anni. Lo scorso anno il Galatasaray ha rappresentato un’ancora di salvezza concreta a fine mercato, ora arrivano offerte faraoniche dalla Saudi Pro League, ma il calciatore sembra voler restare in Europa. Come finirà secondo lei?“È una situazione che si trascina da troppo tempo, e lo scorso anno ha già causato tensioni, anche tra Napoli ed entourage. Quando si arriva a un muro contro muro, ciascuna parte difende i propri interessi, ma così non si risolve nulla. Le offerte arabe sono importanti, ma non credo che Osimhen le prenderà in considerazione, come già fatto in passato. Vedo che molti calciatori stanno resistendo alle sirene dell’Arabia. Va, però, trovata una soluzione definitiva, perché Osimhen non rientra più nei piani del Napoli. Non per motivi tecnici, ma per tante altre problematiche. È un calciatore di valore, ma la sua permanenza ora è diventata un peso. Se arriva un’offerta giusta, è giusto lasciarlo andare. Tecnicamente, resta un attaccante straordinario".
Secondo lei, l’eventuale cessione di Osimhen sarà l’ago della bilancia tra Lucca e Núñez? In altre parole: se il Napoli riuscisse a vendere Osimhen presto, punterebbe più facilmente su Núñez del Liverpool? “Sì, credo che Núñez possa diventare l’obiettivo principale in quel caso. È un attaccante di grandissimo valore, che personalmente vedrei molto bene al Napoli. È un profilo simile a Osimhen per caratteristiche fisiche e di gioco. Però bisogna stare attenti: un attaccante così va inserito subito in rosa, non si può aspettare la fine del mercato. È una pedina troppo delicata, fondamentale per costruire la squadra. Serve tempo per ambientarsi e per rendere. Speriamo che questa operazione si chiuda presto".
Kevin De Bruyne è stato un colpo funzionale al progetto tecnico del Napoli, oppure più orientato all’immagine del club? Può ancora spostare gli equilibri? “Credo che sia entrambe le cose. Il valore tecnico è fuori discussione, lo ha dimostrato per anni ai massimi livelli. In Italia, giocatori di questa età o che rientrano da esperienze all’estero hanno sempre fatto bene: penso a Pedro, Džeko, e ora anche Modric che è arrivato a 40 anni. De Bruyne può spostare ancora gli equilibri, ma va gestito: non potrà giocare tutte le partite, per ovvi motivi anagrafici. Se impiegato con intelligenza, può fare la differenza per altri due o tre anni. È un colpo che può dare tanto sia sul campo che a livello di immagine".
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