L'estremo difensore del Cagliari (fino a un anno fa, tesserato azzurro) apre il cuore ai microfoni de La Gazzetta dello Sport
Elia Caprile, portiere del Cagliari, si è concesso per un'intervista ai taccuini de La Gazzetta dello Sport. Diverse le tematiche trattate: dall'ottimo inizio di stagione suo e dei sardi ai sei mesi trascorsi a Napoli durante la prima metà dell'annata 2024/25.
"Andava tutto bene, ma sentivo che mi mancava una parte di me", Caprile racconta i sei mesi vissuti a Napoli ne La Gazzetta dello Sport
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Otto punti in 6 partite con 2 soli ko contro Napoli e Inter: quale bilancio si può fare?«Siamo partiti bene e dobbiamo darcene atto perché i punti raccolti finora sono una buonissima prova. Però il campionato è lungo e bisogna restare concentrati sull’obiettivo. Centrare la salvezza il prima possibile è la priorità».
E come valuta il suo avvio di campionato? La sua media voto per la Gazzetta è 6,75…«Lavoro quotidianamente per diventare la miglior versione di me stesso dentro e fuori dal campo. Sono quindi contento, ma è solo la prima parte del torneo».
La sua carriera, nonostante abbia solo 24 anni, porta a diverse riflessioni: a 18 anni è andato in Inghilterra, a 20 è passato da una squadra di Premier alla C italiana, a 23 lascia i futuri campioni d’Italia per una squadra che lotta per salvarsi. «Leeds è stata un’esperienza anche di vita: ho imparato l’inglese e a vedere il calcio da una prospettiva differente. Poi la Pro Patria: sono arrivato che avevo un contratto lungo con un club di Premier e ho condiviso la stagione con compagni che si giocavano il contratto anno per anno. Ho capito moltissimo. A Napoli andava tutto bene e ho un ricordo bellissimo di club e città, ma mi guardavo allo specchio e sentivo che mi mancava una parte di me. Ringrazio Cagliari per l’opportunità che mi sta dando».