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Canè: “Il razzismo esiste da sempre, siamo nella me**a! Morirò e nulla sarà cambiato”

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Le durissime parole dell'ex calciatore
Giovanni Montuori

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Faustinho Canè, ex calciatore del Napoli

“Il caso Juan Jesus-Acerbi? Il razzismo esiste da quando sono nato. Probabilmente morirò e sarà sempre così se si può chiamare razzismo. Poi ci sono tanti discorsi sul razzismo. C’è un discorso su chi è ricco o povero, è una situazione imbarazzante. Siamo nella me**a proprio a livello di regole. Il Napoli se fosse una società vera avrebbe accompagnato Juan Jesus davanti al giudice come ha fatto l’Inter con Acerbi pur sapendo di avere torto marcio. Se cominci a protestare non portando il segno sulla maglia, dove vogliamo andare? Non ci sono regole in questa situazione.


Juan Jesus lavora per il Napoli, il Calcio Napoli deve dire “io vengo perché sei sotto contratto con me e devo difendere la ragione del mio lavoratore”. Bisogna rispettare le regole, se non si rispettano le regole non si va da nessuna parte.

Mettetevi anche nei panni di Vinicius che ha detto di non avere più la forza nonostante i soldi che guadagna.Non avere reazioni delle federazioni e di chi dirige non è bello.

La società doveva accompagnare Juan Jesus, su questa cosa non si discute. Già per il fatto che è andato a scusarsi Acerbi, doveva avere una squalifica.

Io sono arrivato in Italia e a Napoli nel lontano 1962. C’erano poche persone di colore, però già si sentiva. I miei compagni erano quasi tutti bianchi, non abbiamo mai sofferto questa situazione più che altro propagandista. Sono arrivato a Napoli e i ragazzini dicevano “nero nero nero!” e io rispondevo “bianco bianco bianco!” perché sono due colori.

Se un difensore dell’epoca mi avesse rivolto un insulto razzista? Non lo so, io la penso così. Ti chiamo bianco e finisce lì. Tu mi chiami nero e io ti chiamo bianco. Se ti offendi sono affari tuoi.

Acerbi doveva avere una squalifica dalla federazione prima di arrivare dal giudice. Acerbi per me è un delinquente in campo. L’ho analizzato, quando fa un fallo gli arbitri cadono nelle sue innocenze perché fa vittimismo.

Se Acerbi è andato a giustificarsi che ha fatto un torto, di cosa si è giustificato? L’arbitro non rilascia un referto di questo. Ma dove vogliamo andare?! Il danaro ci ha rovinato. La pandemia ci fa un baffo con quello che sta succedendo”.

 

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