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interviste
L'ex attaccante del Napoli Emanuele Calaiò è intervenuto durante la trasmissione "Tutti al Var", in onda su Sportitalia.
"Approccio di Tudor positivo con la Lazio? Tudor doveva venire al Napoli, ma non si è concretizzato nulla. È andato alla Lazio, con un altro presidente esplosivo. È un allenatore di qualità, di carattere. La sua personalità era quel che serviva ad una squadra sottotono. Una squadra che si conferma, però, altalenante. Chiaramente, era impensabile poter stravolgere la squadra in sole due settimane. L’impronta di Sarri c’è ancora, Tudor ha saputo trasmettere anche maggiore intensità. Va sottolineato che Maurizio ha fatto un grande gesto, comprendendo fosse arrivato il momento di lasciare un gruppo che, ormai, non lo seguiva più
Si parla molto di Gasperini come allenatore sottovalutato. Crede che la sua permanenza a Bergamo possa intendersi come bocciatura? Non è una bocciatura. Conosco Gasperini, mi ha allenato al Genoa e so quanto sia importante per la squadra. A Bergamo, dove ha voce in capitolo nella società, ha trovato la sua comfort zone. Non è più un tecnico giovane, ma in nerazzurro ha trovato una dimensione ideale. Parliamo di un club forte, che lavora con i giovani grazie anche alla valorizzazione dello stesso Gasperini. De Rossi merita la conferma? Per un allenatore è importante farsi voler bene dai giocatori. È un biglietto da visita importante. Al di là delle decisioni della dirigenza, è lo spogliatoio, compatto, che desidera la permanenza di De Rossi. Con un occhio al calendario, quale squadra, tra quelle che lottano per la Champions, può dirsi avvantaggiata? La cosa che conta di più è la testa, ancor più della forza delle squadre che vai a incontrare. Giocare contro squadre che devono salvarsi non è facile. Per Roma e Lazio sarà importante il derby. Un successo nella gara di sabato può garantire la giusta determinazione. Sulla carta, però, è l’Atalanta che può dirsi favorita. Il derby sarà una sfida anche tra Immobile e Lukaku. I due attaccanti non stanno vivendo un periodo facile… Il belga non gode di grande brillantezza, sia fisica che mentale. Per un attaccante, inoltre, non realizzare gol in tante partite di seguito può essere motivo di abbattimento. Immobile, invece, non è più un giocatore giovane, anche se riesce ancora a concretizzare le occasioni che gli vengono concesse. Va considerato, però, che la responsabilità del malcontento attorno ad Immobile vanno anche addossata a chi non ha saputo sostituirlo al meglio”.
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