Come interpreta le reazioni dei calciatori ai cambi?
“A prescindere dall’allenatore, credo ci voglia sempre rispetto, anche per il giocatore che subentra. I calciatori sono strapagati e sono tenuti a fare i professionisti. Se non si è d’accordo lo si può riferire in separata sede. Sono reazioni che denotano una certa insofferenza della squadra. È anche vero, però, che gli errori del mister sono evidenti. Siamo all’abc del calcio... Mettere Raspadori in sostituzione di Anguissa poteva anche essere comprensibile, salvo smentirsi con l’ingresso di Cajuste. Anche la sostituzione di Osimhen con un pareggio da inseguire... Sull’assetto del Napoli, negli ultimi minuti contro i Viola, ammetto di averci capito poco. Ciò detto, è chiaro che la fiducia a tempo non è un’opzione percorribile. È necessaria una scelta definitiva”.
Perché Conte oggi e non in estate?
“Per me sarebbe bellissimo. Ho avuto Conte e posso dire che parliamo di un grande allenatore, capace di rinvigorire le ambizioni del club e rimettere a posto lo spogliatoio. Al momento, però, si tratta di utopia. Oltre le esigenze economiche del tecnico, andrebbe considerato il carattere del salentino. Conte è un tecnico dall’indole decisa, il rischio di uno scontro con il presidente sarebbe concreto. Ho dubbi anche sulla compatibilità tattica con la squadra. Una soluzione potrebbe essere quella di affidare la squadra all’ex Juve sino a giungo, puntando alla qualificazione in Champions, ma si potrebbe percorrere anche la scelta di un traghettatore come Giampaolo”.
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