Spalletti aveva ammesso di essere stato un po' pesante agli europei. Che ct hai ritrovato in Nations?
"Potete chiederlo a lui... So che abbiamo ricominciato questo nuovo ciclo e ci troviamo bene: la squadra è giovane, siamo affiatati, con alcuni ci conosciamo da parecchio. Penso che in campo si sia vista la differenza rispetto agli europei".
Cosa è cambiato materialmente e nel clima rispetto all'estate scorsa?
—"Non lo so, il carico psicologico agli europei è normale averlo. Secondo me abbiamo accettato la batosta presa, è stata fondamentale la prima partita con la Francia. Siamo migliorati tanto, domani è un test importante per vedere a che punto siamo".
Quanto ti sta dando di più giocare la Champions?
"Era un sogno che avevo da bambino, l'ho realizzato ed è un'emozione grandissima. Preferisco giocare a livelli altissimi come Champions, Premier o Nazionale".
Hai detto che ti piacerebbe imparare giocare altri ruoli. Quale ti piacerebbe?
"Avevo parlato del centrocampista, mi riferivo a quello. Non è un obiettivo, ma è più saper fare più cose possibili, nel miglior modo. È una cosa fondamentale nel calcio moderno".
Degli europei è rimasta anche l'immagine del gol di Zaccagni. Quante volte l'hai rivista e cosa pensavi in quell'azione?
"L'emozione è enorme, forse la più grande mai provata in carriera, per quello che era successo prima e per l'importanza che ha avuto. L'ho rivista parecchie volte, quello che mi emoziona tuttora sono le emozioni sui maxi-schermi: è una cosa che sa di Nazionale e che non puoi provare con il club. Non mi ricordo cosa stavo pensando, sapevo che era l'ultima azione e ho dato tutto: anche Mattia ha fatto un gol non da poco, complicato e pesante".
Che partita ci dobbiamo aspettare domani?
"L'ho detto, non sarà mai una partita come le altre. Non so bene che gara aspettarmi, sia a noi sia a loro manca qualche giocatore. È un test importante, sicuramente vogliamo vincere per poi andare alle fasi finali di Nations League".
Cosa soffrono i tedeschi dell'Italia?
"Non lo so, troppe cose sono cambiate negli anni. Non saprei. Loro magari hanno avuto sempre questa spocchia, questa cosa di essere superiori e noi magari li abbiamo portati coi piedi per terra. Però ogni partita fa storia a sé: noi siamo umili e pensiamo a dare il massimo".
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