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Caira: “Chiesa al Napoli? Potrebbe essere un’affare da 30 agosto”

Caira: “Chiesa al Napoli? Potrebbe essere un’affare da 30 agosto” - immagine 1
Il futuro dell'attaccante italiano non è ancora definito
Sara Ghezzi

Nel corso della trasmissione "1 Football Club" in onda su 1 Station Radio è intervenuto Stefano Caira. A seguire le sue parole:

Soulè è un calciatore che può coesistere con Dybala?

“Si, secondo me è un ottimo profilo. Ha fatto bene lo scorso anno, per quanto continuo a pensare che ragazzi così giovani, al loro primo anno di A, giovino della componente adrenalina. Difatti, ad essere particolarmente positiva, è stata la prima parte della scorsa stagione. È un buon acquisto”


L’argentino è stato accolto con grande entusiasmo dai tifosi giallorossi.

“Diciamo che le tifoserie napoletane e giallorosse sono molto simili. C’è tanta passione. Per quello che offre il mercato, sembra che la Roma abbia preso il migliore in assoluto, anche se il prezzo è elevato. Questo, però, apre tante domande”

È giusto investire su un giovane come Soulè o sarebbe stato meglio puntare su Chiesa?

“Chiesa ha 26 anni, costava 25 milioni e pretendeva minimo 6 milioni l’anno. Parlavamo di una operazione da 70 milioni. Un giocatore ottimo ma, a parte i due anni alla Fiorentina, ha sempre suscitato qualche dubbio. Soulè, invece, ha 21 anni e, soprattutto, c’è la possibilità di rivenderlo al doppio tra qualche anno”

Quale sarà il futuro di Chiesa, dunque?

“E’ un giocatore in uscita. Sono cambiati i programmi tecnici ed evidentemente il nuovo allenatore non lo vede tra i giocatori primari. Ciò detto, se continua a chiedere un ingaggio superiore ai 6 milioni… So che lo stavano seguendo West Ham, United e Chelsea. Vi garantisco che il West Ham non gli darebbe nemmeno 6 milioni. Il Chelsea non può fare follie e lo United andrebbe su altri profili. Napoli? Magari potrebbe essere il colpo del 30 agosto”

Perché per un giovane del settore giovanile è così difficile imporsi nella prima squadra della Roma?

“E’ il problema del nostro sistema. Anzi, forse la Roma è una delle poche società che, negli anni, ha attinto al proprio settore giovanile. Basti pensare a Totti, Aquilani, De Rossi o Florenzi. Poi, sta anche al ragazzo riuscire a maturare in fretta per esprimersi in prima squadra. Un calciatore deve anche riuscire a supportare il fatto di affermarsi in prima squadra e vantare un prezzo del cartellino che diviene di dieci milioni”

Con Osimhen il problema è stata la richiesta eccessiva?

“Ad oggi, ripeto che anche per 70 o 80 milioni il Napoli dovrebbe cercare di venderlo. Starà alla società valutare. Tuttavia, non si può pensare ancora di pretendere una certa somma quando il mercato non vive più di certe operazioni. In più, c’è uno stipendio che il Napoli gli ha riconosciuto con la certezza di poterlo vendere. È un ingaggio pesante, che potrebbe creare anche qualche problema negli equilibri dello spogliatoio”

Alessandro Melli ha recentemente dichiarato che, al tempo del famoso Perugia-Juventus, i giocatori del Perugia chiesero ai bianconeri di accordarsi per il pareggio.

“Il 14 giugno ero a Perugia, in campo. Non so se sia stata una delle migliori o peggiori giornate della mia vita. Quello che dice Melli, a distanza di venticinque anni, lascia il tempo che trova. Da sempre, in qualsiasi situazione, i giocatori, per scherzo o sul serio, si dicono delle cose. D’altronde, l’allenatore del Perugia, a quel tempo, era Mazzone, che non avrebbe certo gradito vedere il tricolore andare alla Lazio (ride n.d.r). D’altra parte, credo di essere uno dei pochi testimoni con Collina nello spogliatoio. Lo aveva chiamato chiunque. Era arrivato anche Nicola Cavaliere, questore di Perugia, che dopo aver fatto parlare chiunque andò da Collina dicendo ‘questa partita si finisce, anche se dovessimo giocare a mezzanotte’. In contemporanea stava giocando la Lazio e l’ipotesi di posticipare la gara avrebbe comportato che Perugia sarebbe stata invasa da tifosi biancocelesti, con conseguenti problemi di ordine pubblico”