La mia convinzione è che se restasse Osimhen farebbe 35 gol con Antonio Conte. L’anno scorso ha giocato pochissimo, tra infortuni, capricci e Coppa d’Africa, ed ha segnato 15 gol, due in più a Lukaku. Ma il tecnico già nella sua prima conferenza stampa ha evidenziato che la vicenda relativa al nigeriano non dipendesse da lui, perché era già stato firmato un rinnovo considerevole. Le plusvalenze sono fondamentali affinché il bilancio resti in positivo. Il Napoli non può permettersi il lusso, soprattutto senza coppe, di giocare solo il campionato con un attaccante che prende 10 milioni di euro. C’è anche l’ipotesi Arabia Saudita da non sottovalutare, perché lì i soldi ci sono e riempirebbero d’oro il calciatore. Osimhen però vuole restare ancora un paio d’anni in Europa per dimostrare il suo valore.
Noi facciamo i cronisti, quindi raccontiamo a voi quello che succede secondo il nostro modo di pensare. L’anno scorso il Napoli ha fatto una stagione disastrosa, perché purtroppo ci sono state delle ingerenze della proprietà in situazione calcistiche che non erano di sua competenza. Oggi abbiamo un allenatore-manager, che ha confermato la sua voglia di gestire il Napoli; abbiamo Lele Oriali come coordinatore della prima squadra; c’è uno staff di 16 persone; c’è De Laurentiis, che ha capito gli errori e si è messo da parte, dando tutto in mano agli uomini di calcio. Il Presidente si è assunto le proprie responsabilità e da grande imprenditore ha deciso di agire per portare il Napoli ad essere un club di altissimo livello. Ha sbagliato, si è reso conto degli errori e sta agendo di conseguenza".
© RIPRODUZIONE RISERVATA