Amore a prima vista. “Quando è scattato l’amore per Cagliari? Potrei dire subito. Appena arrivato a Cagliari dissi a mia moglie: “È la prima volta che mi capita, arrivo in una città per lavoro ma mi sento come in vacanza”. Poi ricordo un 25 dicembre, ero a manica corte, mangiavo in riva al mare. E lì, sempre a mia moglie confidai: “Non so se magari già a giugno dovremmo andar via, ma qui a Cagliari compreremo casa. E così è stato. Quando – dopo molte partite in realtà – sono andato via da Cagliari, la mia famiglia è rimasta qui. Di certo non mi immaginavo di poterci ritornare – professionalmente parlando – così in fretta”.
Responsabilità e orgolio. “Chi scelgo tra i giocatori del passato del mio Cagliari? Olsen, Ceppitelli, Nainggolan, Barella, Sau e Farias. Tra gli allenatori che ho avuto? Dico intanto Lopez, scontato dire Rastelli, per lui ho grande riconoscenza, fu il Mister a portarmi qui, è grazie a lui che è iniziato tutto. Ci siamo visti proprio di recente. Lopez mi ha scritto quando ho preso la guida della squadra. Lo stesso ha fatto mister Ranieri. Prima dell’esordio mi è arrivato un altro suo bellissimo messaggio, per me è stata una grande guida al centro sportivo. Allenare il Cagliari è una responsabilità, ma la vivo con grande orgoglio, dando tu me stesso. Cagliari sarà sempre e comunque la mia base, i miei figli sono cresciuti qui. Io e la mia famiglia abbiamo ricevuto da subito tanto affetto dalla gente, cerco di ricambiarlo ogni giorno”.
Sulla sfida di Napoli. “In settimana abbiamo lavorato per correggere alcune cose negative, cercheremo l’assetto giusto per fare la nostra gara. Di certo non andremo a Napoli per fare le barricate, cercheremo di coprire bene il campo, ma usando le nostre armi. Sorprese di formazione? Vedremo”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202512/7da87cb4cc1426a2ae5d669ad59b1217.png)