Cristian Bucchi, allenatore ed ex attaccante del Napoli, è intervenuto a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre.
interviste
Bucchi: “Ecco come vedo Di Lorenzo e Olivera nella difesa a tre. Su Lindstrom…”
Le parole di Bucchi
—“Al Napoli non so se serve anche una mezz’ala alla Zielinski, dipende da come vorrà giocare Conte, perché se pensa di giocare con un centrocampo a due non penso che ce ne sia bisogno. Di Lorenzo secondo me può giocare da braccetto, perchè è un ruolo che ricopriva in un certo senso anche con Spalletti, perché da terzino veniva a giocare dentro per costruire il gioco, lasciando l’ampiezza a Politano. Inoltre, con il passare degli anni, chi è abituato a giocare da terzino, avendo capacità tattica e bravura nel palleggio come lui, può fare molto bene nel ruolo di ‘braccetto’. E in tal senso anche Olivera può giocare in quel ruolo, nel centro-sinistra, ma è chiaro che vedere insieme Di Lorenzo e Olivera da braccetti sarà difficile. Lindstrom che futuro può avere con Conte? Direi che farebbe un po’ fatica per le caratteristiche che ha, mi ricorda il primo Eriksen all’Inter. Per peculiarità fisiche e anche tecniche non lo vedo congeniale al gioco di Conte. Per il bene del calciatore e del Napoli, che ha investito tanto su di lui, sarebbe meglio trovare un’altra soluzione. La preparazione di Conte? Racconto un episodio: nella stagione 2012-13 affrontai da primo allenatore del Pescara, dopo l’esonero di Bergodi, la Juventus di Antonio, che veniva dal doppio incontro con il Bayern Monaco in Champions e che era ad un passo dallo scudetto, vinse 2-1 e non mollò nulla. Prima di questa gara, infatti, parlavamo della capacità di quei giocatori di dare sempre il 100%. Questo perché con Conte si allenano sacrificio, ad andare oltre i propri limiti, e questa qualità è la base sulla quale costruire una mentalità vincente. Chi ha voglia di soffrire e di sudare è predisposto a vincere. Secondo me il Napoli non avrà bisogno di nomi altisonanti, ma di calciatori giusti per Conte e disponibili a mettere in pratica il credo dell’allenatore e a seguirlo anche nella dura preparazione atletica”.
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