Che impressioni le ha lasciato il Napoli di Calzona nella sua prima partita?
“È stato raggiunto l’obiettivo più importante. Quello, cioè, di rimanere in partita. Se perdi, anche nettamente, sei già fuori dalla Champions. Il Napoli, invece, ha dimostrato di poter tenere testa al Barcellona. Il pareggio è un risultato positivo. Il fatto di conoscere gran parte della squadra, e l’ambiente, ritengo sia uno di quei vantaggi che De Laurentiis ha calcolato nella scelta del nuovo tecnico”.
Spesso, si dice che gare come quella contro il Barcellona si preparano da sole: è d’accordo?
“È vero. Sinceramente, mi aspettavo il cambio in panchina, proprio per la gara che si accingeva a giocare il Napoli. Se si fosse giocato contro la Salernitana, con tutto il rispetto per i granata, sarebbe stato più complicato. Sarebbe stata una gara da vincere a tutti i costi. Calzona è stato messo nelle migliori condizioni, giocando dinnanzi al proprio pubblico contro un avversario come il Barcellona. Dal punto di vista motivazionale è stato un fattore, anche se la squadra non ha disdegnato di mostrato organizzazione”.
Il Napoli sfiderà il Cagliari nel prossimo turno. Sarà una sfida complicata per gli azzurri?
“Sarà una partita più complicata da un punto di vista tecnico tattico. Sarà il Napoli a dover fare la gara contro un avversario ostico, che sa chiudersi. Ranieri è un allenatore navigato, un maestro. Questa, inoltre, sarà la settimana in cui Calzona dovrà lavorare per aiutare la squadra a ritrovare i meccanismi, anche se ci saranno poche sedute. Il mister, però, è arrivato già consapevole della situazione e di quel che dovrà fare. Sono convinto che Calzona potrà riportare il Napoli sui propri binari”.
Quali sono le contromisure che il Napoli dovrà attuare contro la squadra di Ranieri? I partenopei hanno spesso pagato i tanti errori difensivi…
“Gli errori difensivi del Napoli spesso sono frutto di errori individuali e, soprattutto, dei cambiamenti. Mi spiego: lo scorso anno, il Napoli aveva trovato in Kim l’interprete che garantiva equilibrio, grazie anche al feeling con Rrahmani. Quest’anno, invece, si è cercato un compagno di Rrahmani. Questo non ha giovato nemmeno al kosovaro, che non ha saputo confermarsi in questa stagione. Si sono alternati diversi compagni di reparto, così come i moduli. Non c’è stata continuità, influendo anche sulle certezze della squadra. Il Napoli, dunque, ha bisogno di ritrovare lo zoccolo duro su cui ricostruire”.
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